SIMONE Non ci posso credere di aver bruciato quel maledetto pollo! Avrei dovuto dimostrare a Jack di essere abbastanza matura per prendermi cura di lui, di essere una potenziale moglie, e invece gli ho solo fatto vedere che non sono capace nemmeno di cucinare. Però non mi lascerò abbattere. Ha detto che potevamo cucinare qualcosa insieme, il che significa solo che passeremo un sacco di tempo insieme in uno spazio molto ristretto. In più, la pizza è appena arrivata e ho scelto un film horror da vedere dopo cena. Ero così eccitata di passare del tempo con lui che sono riuscita a malapena a mangiare una fetta di pizza. Quando si è saziato, ho preparato dei popcorn e l'ho tirato verso il divano. "Dicono che faccia davvero paura, e ho troppa paura per guardarlo da sola", ho detto, accoccolandomi vicino a lui con la ciotola di popcorn. Abbiamo iniziato il film, ma continuavo a lanciare occhiate a Jack. È lui quello che volevo guardare davvero. Riuscivo a vedere il suo profilo nella penombra e il modo in cui il suo petto si alzava e si abbassava con un ritmo costante. Sporgendomi più vicino, ho premuto la mia coscia contro la forza della sua gamba e mi sono rannicchiata ancora di più. Volevo disperatamente buttarmi in braccio a lui, ma sapevo di dover essere un po' più sottile. Sapevo che pensava che fossi off limits, e non volevo spingerlo troppo, almeno non ancora. Era innegabile l'erezione che avevo sentito premere contro il mio ventre in cucina quando mi aveva stretto. Sapevo che mi desiderava. Dovevo solo farlo agire. Mettendo da parte la ciotola di popcorn, ho preso un plaid e l'ho drappeggiato sulle nostre gambe. Ho rannicchiato le gambe sotto di me, ho appoggiato la testa sulla spalla di Jack e ho finto di guardare il film. Amavo il modo in cui i nostri corpi si adattavano così bene. Lo sentivo così saldo e forte accanto a me. Quando la musica si è intensificata nel film, ho emesso un piccolo strillo e mi sono spostata a cavalcioni sulle sue gambe. Affondando il viso nel suo collo, ho sussurrato: "Fa troppo paura, Jack". È rimasto immobile sotto di me per un secondo prima che le sue braccia mi avvolgessero. Mi ha dato una pacca rassicurante sulla schiena che mi ha mandato brividi diretti lungo la schiena fino alla mia figa. Ero così bagnata, e temevo di lasciare una macchia umida sui suoi jeans, ma sentivo la sua erezione irrigidirsi sotto di me, e non c'era modo che mi muovessi ora. Ero seduta di traverso su di lui con le gambe parzialmente distese sul divano e il mio fianco appoggiato al suo petto duro con il viso ancora nascosto nel suo collo. Il suo odore mi stava facendo impazzire. Con una mano, ho tirato su il plaid in modo che mi coprisse completamente dalla vita in giù di nuovo. Sapevo che era una follia e che stavo giocando col fuoco, ma se non mi toccavo la figa, sentivo che sarei morta. Volevo venire mentre ero sulle sue gambe, circondata dalla sua presenza e dal suo odore. Pensavo che se fossi stata davvero attenta, forse sarei riuscita a farla franca. Molto lentamente ho fatto scivolare una mano verso la mia figa dolorante. C'era una grande macchia bagnata sui miei pantaloncini. Ignorando ciò, ho lasciato che le mie dita danzassero lungo la mia fessura, facendole scivolare molto lentamente sotto i miei pantaloncini. Ho soffocato un sospiro quando ho infilato un dito dentro prima di lasciare che il mio dito insaponato tracciasse lenti cerchi attorno al mio clitoride. Ho cercato di regolarizzare il mio respiro e ho fatto del mio meglio per far muovere solo le mie dita. Finora Jack non sembrava accorgersi di quello che stavo facendo. Ho strofinato più velocemente, volendo raggiungere l'orgasmo prima di essere scoperta. La sua erezione dura premuta contro il mio sedere mi stava davvero aiutando in questo, ma era anche una pura tortura averlo così vicino ma non dentro di me. Ci ho pensato, però. Ho pensato a me a cavalcioni su di lui e alla sua erezione spessa che mi penetrava, facendomi diventare una donna. Ho pensato a lui che veniva dentro di me, riempiendomi con il suo seme, rendendomi sua, reclamando me e il mio utero come suoi e solo suoi. L'idea che Jack mi mettesse incinta non era una nuova fantasia, ma era una che tenevo sepolta in profondità, molto in profondità. Non capirebbe mai se glielo dicessi. Ero così trasportata dalla mia fantasia, che ci è voluto un secondo per capire che avevo iniziato a muovere i fianchi contro la sua erezione, cercando di sfregare la mia figa contro di lui mentre accarezzavo il mio clitoride. Ero così vicina a venire. Un altro secondo e ci sarei arrivata, ma la voce severa di Jack nel mio orecchio mi ha tirato fuori da essa. "Simone", ha detto, con la voce più profonda del solito, e c'era un'inconfondibile punta tagliente in essa. Non come se fosse arrabbiato, più come se stesse cercando disperatamente di trattenersi. La mia mano si è fermata immediatamente. Ho affondato il viso così vicino al suo collo che le mie labbra stavano toccando la sua pelle. La tentazione era troppo grande. Mi sono allungata con la lingua e gli ho dato una lenta leccata. Dio, aveva un sapore così buono. Ha gemuto mentre la sua erezione si contraeva sotto il mio sedere. "Cosa stai facendo?" ha chiesto in quello che sembrava un mezzo ringhio/mezzo gemito. "Pensavi davvero che non mi sarei accorto che ti stavi toccando in braccio a me?" "Mi dispiace, Jack", ho piagnucolato. Ero troppo imbarazzata per guardarlo. "Non posso farne a meno. Ti voglio così tanto." Quando finalmente ho avuto il coraggio di alzare lo sguardo, mi stava fissando con uno sguardo di tale lussuria e bisogno che ho sentito un'altra ondata calda di fluido colpire le mie dita. "Non mi desideri, Jack?" Ho fatto scivolare la mia mano fuori dai miei pantaloncini e ho portato le mie dita alla sua bocca, strofinando le mie dita lucide lungo le sue labbra. "Non vuoi assaggiarmi, Jack?"