I suoi occhi cantavano storie con finali tristi. Volevo avvolgerla in una coperta e dirle che sarebbe stata al sicuro per sempre, e così feci. -Atticus- ************** "Cos'è questo? Dageus, dovresti rimanere qui." Alarick, il beta reale, era abituato ad essere più informale quando erano soli. Alarick balzò in piedi quando sentì il trambusto provenire dall'esterno e corse immediatamente verso la porta. Dageus non si preoccupò nemmeno di alzare la testa dal libro che aveva in mano quando notò il trambusto. Solo quando sentì un profumo rinfrescante di fiori nella stanza, si accigliò leggermente e girò la testa nella direzione da cui proveniva il profumo. Ormai era certo che non fosse solo in quella biblioteca. Qualcuno era entrato in quella stanza senza permesso. Era il complice dell'intruso? Dageus allungò la mano e prese la maschera sul tavolo. Se la mise sul viso e si diresse verso il luogo in cui si trovava l'intruso. Non fu sorpreso quando trovò una giovane ragazza con lunghi capelli rossi ricci, seduta nell'angolo della stanza, che abbracciava strettamente le ginocchia e appoggiava la testa su di esse. Le sue piccole spalle tremavano freneticamente a causa del suo respiro affannoso. Sembrava innocua e fragile allo stesso tempo. Cosa ci fa questa piccola cosa qui? Non si era nemmeno accorta che Dageus si era avvicinato silenziosamente, anche se ormai erano abbastanza vicini. In un caso del genere, Dageus era sicuro che questa ragazzina non fosse una mutaforma. Non aveva nemmeno dei buoni sensi, per cominciare. Solo quando il grande re si inginocchiò di fronte a lei, finalmente alzò la testa e lo fissò incredula. Le sue labbra si mossero mentre formava parole che suonavano come un sussurro. "Vostra Maestà." Yara fu sorpresa nel vedere quel paio di occhi azzurri pallidi e la bellissima maschera bianca davanti ai suoi occhi. Chi altro poteva essere se non il re stesso? Yara non aveva idea che avrebbe incontrato il re lì. Era già piuttosto tardi e la maggior parte delle persone era caduta in un sonno profondo, soprattutto perché avevano appena fatto un lungo viaggio. Per un momento, i loro occhi si incontrarono e Yara sentì il suo cuore smettere di battere sotto quegli occhi azzurri pallidi, che la fissavano con tale intensità. Non sapeva se il re fosse arrabbiato o meno, o cosa avrebbe fatto quando avesse saputo che qualcuno si era intrufolato in quel posto. Yara non riusciva nemmeno a capire che tipo di espressione avesse il re dietro quella maschera bianca. E mentre i secondi passavano senza che nessuno cercasse di rompere l'incantesimo del silenzio, all'improvviso, Yara vide una farfalla sbattere le ali vicino ai suoi occhi, il che ruppe il contatto visivo tra loro. Una farfalla? Era quasi inverno, quindi non ci dovrebbero essere farfalle in questo periodo. Tuttavia, non era solo una, poiché Yara doveva ancora superare la sua sorpresa, un'altra farfalla volò vicino a lei e poi un'altra... Alla fine, c'erano dozzine di farfalle che volavano nella stanza tra loro due e il battito d'ali delle piccole creature riempì la tranquilla atmosfera con un leggero ronzio, che riecheggiava attraverso la buia biblioteca. "Cos'è questo?" Yara non aveva idea di cosa stesse succedendo in quel momento. Alzò il dito e una piccola farfalla gialla si posò sul suo indice. Gli occhi di Yara si spalancarono mentre guardava questo con stupore. Non era una signora delicata come Lyra, quindi non aveva mai pensato che una creatura così bella potesse piacerle. D'altra parte, il re socchiuse gli occhi alla ragazza davanti a sé e parlò con la sua voce roca e aspra. "Chi sei?" Yara, ancora una volta, fu sorpresa. A causa dell'improvvisa comparsa delle farfalle, si era dimenticata completamente del re per un momento. La giovane ragazza abbassò immediatamente la testa e abbassò il dito, il che fece volare via la farfalla. "Chi sei?" Chiese di nuovo Dageus con voce cupa, non aveva molta pazienza come le persone normali. Allungò la mano e bloccò il mento di Yara tra le sue dita, inclinandole la testa in modo da poter vedere i suoi occhi. Dageus poteva vedere la paura in quegli splendidi occhi neri ed era certo che quelle farfalle non fossero opera sua. Sembrava sorpresa anche lei quando vide quelle creature apparire all'improvviso. "Mi chiamo Yara, la figlia di Julius, il capo guaritore di questo posto," parlò Yara timidamente, cercò di guardare altrove tranne quegli occhi azzurri pallidi, che sembravano trafiggerle il cuore. Il re l'avrebbe uccisa perché aveva violato il suo posto? In tal senso, era abbastanza sicura che nemmeno suo padre si sarebbe preoccupato di aiutarla. "Mi dispiace per essere entrata senza permesso, ma stavo scappando da..." Yara si morse le labbra, non riusciva a decidere se fosse giusto o meno dire al re dell'alpha. Tuttavia, prima che Yara potesse spiegare altro, il re le afferrò la mano all'improvviso e la tirò su. Poteva solo alzarsi agilmente e quasi cadde in avanti a causa dell'improvviso movimento. Fortunatamente, l'Alpha aveva dei riflessi impressionanti, quindi invece di cadere a faccia in giù sul pavimento, Yara urtò contro il suo petto robusto. Stava per lottare per liberarsi da lui, quando il suo corpo fu coperto dal suo mantello, mentre il re la abbracciava pigramente. "Stai ferma," disse con una voce profonda che fu sufficiente a far smettere Yara di lottare. "Cos'è?" Questa volta, il re parlò a qualcun altro, che era entrato nella stanza. "È Alpha Lucian. Ha detto che qualcuno del suo branco ha violato questo posto, quindi stava cercando di inseguire quella persona..." Alarick si interruppe a metà frase quando percepì un altro profumo nell'aria e si rese conto che qualcuno era vicino al re. "Dageus..." "Digli che non c'è nessuno qui." Dageus interruppe improvvisamente Alarick. "Ma, chi..." Alarick era sbalordito. "Lei è mia," disse semplicemente.