D'altra parte, temeva anche Jared Walker a causa delle voci che aveva sentito sul suo conto: un amministratore delegato impavido che non girava intorno alle cose. Trattava i suoi concorrenti senza pietà. L'aveva visto alcune volte con suo marito, ed è per questo che era stata in grado di riconoscerlo. Il taxi raggiunse la villa, lei pagò l'autista e poi cominciò a camminare verso l'ingresso. Questo era il luogo in cui avrebbe dovuto essere felice, ma perché il suo cuore le faceva così male dopo quello che Nolan le aveva fatto? Mai in vita sua sarebbe stata in grado di perdonarlo. Con una mano tremante, Celine aprì la porta e si mosse in punta di piedi dentro casa, con l'intenzione di andare in camera da letto. Si sentiva sporca e unta, quindi aveva bisogno di fare un lungo bagno e poi, in seguito, avrebbe potuto affrontare Nolan. Beh, si era già lavata nella stanza d'albergo, ma era diverso, forse se si fosse strofinata di più, le piccole sensazioni che provava ancora nel suo corpo sarebbero scomparse. Non voleva fare rumore per attirare l'attenzione di Nolan, dato che sapeva che era in casa. Ma non appena si voltò per salire le scale, fu spaventata da un suono dietro di lei e si voltò a fissare direttamente la sua faccia disgustosa. "Da dove credi di venire? Ti ricordi ancora di essere una donna sposata?" Chiese Nolan, ovviamente con una voce furiosa. Puzzava di alcol e Celine sapeva che aveva bevuto di nuovo. Era quello che sapeva fare ogni volta che tornava a casa, invece di fare il marito. Che ironia, la tradiva con la sua segretaria non molto tempo fa e ora si preoccupa di dirle che è una donna sposata. Per quanto la riguardava, aveva smesso di essere sposata con lui nel momento in cui lo aveva sorpreso a tradirla. "Sei diventata muta adesso?" Urlò quasi, mentre la guardava con gli occhi iniettati di sangue. "Sono uscita per una serata tra ragazze con Lina e mi sono dimenticata di informarti", spiegò Celine, non perché si sentisse obbligata, ma semplicemente perché non sopportava più la sua vista. Voleva che la lasciasse in pace. In un giorno aveva dormito con un altro uomo e gli aveva mentito dicendo che era uscita con la sua amica, anche se lo avesse scoperto non le importava più. "Ti ho detto più volte di smetterla di bere tutta la notte e ora guarda che ore sono. Hai anche continuato a bere dalla mattina fino ad ora? Ti sei persino dimenticata che era il mio compleanno. Che premura!" Nolan si rese conto che era un po' strano, Celine non si era mai persa nessuno dei suoi compleanni e ogni anno gli preparava un regalo adeguato. Non capiva perché questa volta non gli avesse preso niente. "Io… io… sono venuta da te in ufficio…" Non riusciva nemmeno a pronunciare le parole. Quindi rimase in silenzio, evidentemente il ragazzo era così preso dalle sue sporche azioni che non sapeva nemmeno che lei era stata nel suo ufficio e aveva assistito al suo adulterio. Se avesse saputo che lei aveva visto come era impegnato a fare sesso con la sua segretaria dell'ufficio, non sarebbe stato lì in piedi davanti a lei a dire sciocchezze. Comunque aveva altre questioni importanti di cui occuparsi e ora non sarebbe stato il momento giusto per affrontarlo. "Non importa, Nolan. Sono stanca e vorrei andare a dormire. La mia testa mi fa un male cane". In realtà, i postumi di una sbornia dovuti al troppo bere e al troppo sesso la stavano esaurendo. Si voltò fumante e tornò a guardare la partita di calcio mentre Celine colse l'occasione per chiudersi a chiave in camera da letto e cercare di dare un senso a quello che era appena successo nella sua vita. Solo ieri viveva una vita matrimoniale normale e niente al mondo contava più di tanto, tranne il suo sexy e bellissimo marito. Aveva persino lasciato il lavoro per diventare una casalinga per prendersi cura di lui meglio. Ma come l'aveva ripagata? Lacrime deluse che aveva trattenuto a stento ora le rigavano il viso mentre ricordava tutti i sacrifici che aveva fatto per lui. Tuttavia, non le aveva mostrato pietà mentre la tradiva più e più volte. Ora si rendeva conto che il ragazzo non l'aveva mai amata affatto. In tutti quegli anni che erano stati insieme, non l'aveva mai nemmeno toccata come aveva fatto Jared e si chiedeva come diavolo fosse sopravvissuta. Mentre lui era impegnato a compiacere altre donne, lei era impegnata ad aspettarlo fino a tarda notte. Sarebbe tornato con la scusa che la riunione era durata troppo a lungo e poi sarebbe andato subito a dormire. Avrebbe dovuto andarsene prima e si chiedeva perché diavolo stesse ancora piangendo per uno stupido uomo che non si curava affatto di lei. Tuttavia, la notte scorsa era stata davvero meravigliosa e aveva compensato tutte quelle notti in cui aveva aspettato che Nolan le facesse l'amore, ma aveva finito per rifiutarla. Iniziò a stringere forte le gambe mentre il desiderio iniziava a crescere nel suo corpo solo pensando a Jared. Era il sogno proibito di ogni donna e l'aveva fatta sentire speciale. Solo una notte con lui e le aveva totalmente scombussolato il cervello, non riusciva a pensare ad altro che a lui. Era già dipendente dai suoi baci e dalle sue carezze. Ooh… gemette di piacere mentre si toccava il corpo. Era una scena così disgustosa da parte sua, cosa sarebbe successo se Nolan fosse entrato all'improvviso? Comunque, non le importava. Poi aggrottò la fronte confusa quando il pensiero di ciò che Jared le aveva chiesto le balenò nella mente. Era possibile divorziare e sposarsi in una settimana? Non sarebbe stato affatto facile, ma aveva deciso di divorziare da Nolan. Era ora che andasse avanti con la sua vita e si prendesse cura solo di se stessa.