Primo Capitolo
Kiara
Arrivo alla mia caffetteria preferita e trovo la mia migliore amica, Candice, già seduta al nostro tavolo a bere un frappé. Quando mi vede, mi fa un cenno con la mano con un sorriso enorme stampato in faccia.
"Accidenti, Candy, non potevi aspettarmi?" le dico, fingendo di essere scocciata.
Lei sbuffa. "Ragazza, lo sai che avevo bisogno della mia dose di caffeina. Il mio capo mi sta uccidendo con questi straordinari."
Appendo la borsa allo schienale della sedia e vado a ordinare. Per fortuna, non c'è la solita fila lunghissima.
Samantha, la barista, mi saluta con un sorriso. "Ciao Kiara, cosa ti preparo oggi?"
"Il solito. Un venti vanilla Latte. Due spruzzate extra di vaniglia. Extra caldo. Mescolato. Aggiungi la panna montata, per favore."
Sì, non giudicatemi. Vengo qui così spesso che ormai mi conoscono per nome. Quando sei una scrittrice, il caffè diventa il tuo migliore amico.
Dopo che la mia bevanda è pronta, ringrazio Samantha e mi siedo al nostro tavolo. Candice è al telefono e, a giudicare dal sorriso sulla sua faccia, sta messaggiando con la sua ragazza.
"Come sta Pat?"
"Huh?" È ancora intenta a guardare il telefono, con le dita che si muovono alla velocità della luce.
"Come sta Patricia?" le chiedo, alzando un po' la voce questa volta.
Finalmente rimette il telefono nella borsa. "Sta bene, impegnata come al solito. Non vedo l'ora di volare da lei il mese prossimo per farle visita."
Hanno iniziato a frequentarsi poco prima che Patricia partisse per il suo tirocinio. Capisco che la distanza sta pesando a Candy, ma non lo ammetterebbe mai. Desidera così tanto che la loro relazione funzioni.
Cambio argomento per evitare di turbarla e le chiedo: "Quindi, dicevi che dovevi dirmi qualcosa?"
Sembra confusa, ma poi i suoi occhi verdi si illuminano di riconoscimento. "Ah, sì! Indovina un po'! Mio fratello sta tornando qui dal Texas. A quanto pare, ha finalmente trovato una posizione dirigenziale qui."
Io e la mia famiglia ci siamo trasferiti in Virginia durante il mio ultimo anno di liceo. Ho conosciuto Candice nella classe di inglese il mio primo giorno e da allora siamo diventate inseparabili. Durante i nostri quattro anni di amicizia, non ho mai incontrato suo fratello maggiore. Ho sentito parlare molto di lui, però.
Di come sia un fallito totale. Un egoista stronzo. Si è diplomato al liceo e ha abbandonato la sua famiglia per inseguire un sogno impossibile, costringendo Candice a rimboccarsi le maniche e finire di crescere il loro fratellino. Ha persino dovuto fare un lavoro part-time al liceo per pagare le bollette perché la loro mamma è alcolizzata e completamente incapace di gestire qualsiasi cosa da sola.
Ci sono sempre due lati della stessa storia, però, e a lui non è mai stata data la possibilità di raccontare il suo.
"Come ti senti al riguardo?" le chiedo, assaporando il mio latte macchiato perfettamente preparato.
Lei fa una smorfia. "Non riesco proprio a trovare nel mio cuore la forza di perdonarlo. Sapeva che mia madre beve da quando papà se n'è andato quando Jeremiah era un bambino, e nonostante tutto ci ha abbandonato anche lui."
"Forse dargli una possibilità di spiegare, vedere le cose dalla sua prospettiva..."
"Ki, stai seriamente prendendo le sue parti adesso? Non lo conosci nemmeno. È un cane, uno stronzo egoista e un..."
"Lo so. Lo so. Un fallito," sospiro profondamente, "Non sto prendendo le sue parti. Sto solo dicendo di dargli una possibilità di spiegarsi."
Lei sbuffa. "Va bene. Gli darò cinque fottuti minuti, ecco tutto." Si ferma per fare un lungo sorso del suo frappé. "Vieni venerdì?"
"A cosa?"
"Mia madre vuole organizzargli una festa di bentornato a casa. Ci sarà un sacco di cibo, so che è un requisito per te," ride lei.
"Uhm, sì, immagino che ci sarò. Non ho niente di meglio da fare."
Avevo intenzione di dirle che mi ero appena lasciata con il mio ragazzo dopo averlo scoperto a tradirmi con mia sorella, ma non voglio sentirmi dire: "Te l'avevo detto".
Almeno, non oggi.
Mi diceva da un anno di lasciarlo, ma non mi ero resa conto di quanto fosse davvero un buono a nulla finché non mi sono stati tolti con la forza gli occhiali color merda quando l'ho beccato a scoparsi mia sorella nel MIO letto. Nel MIO appartamento.






