**Trey** "Comanda pronta!" L'ultima portata della serata sbatte sul ripiano in acciaio inox mentre suono per l'ultima volta il campanellino d'argento. Dopo che la cameriera porta i ravioli di aragosta in sala, lo staff della cucina esplode in un applauso. Marco stappa una bottiglia di Prosecco e lo versa in un flûte, porgendomelo. Poi mi mette un braccio attorno alla spalla: "Un brindisi al nostro capo chef che finalmente è arrivato in cima!" L'orgoglio mi gonfia il petto mentre mi guardo attorno, osservando i miei colleghi chef. Questo posto è diventato una seconda casa e mi mancherà quando me ne andrò domani. Sorridendo, dico: "Grazie ragazzi, mi è piaciuto molto lavorare con tutti voi." Lo staff beve e resta un po' a chiacchierare. Sono seduto al bar quando Marco viene a cercarmi. "Ehi, pezzo grosso, hai fatto le valigie e sei pronto a partire?" Annuisco. "Sì, pronto a rivedere la mia famiglia dopo quattro anni. Certo, sono sempre rimasto in contatto con mia madre, ma," sospiro, scuotendo la testa, "io e mia sorella non siamo stati molto vicini da quando sono partito. Non sono sicuro di quale sia il suo problema." Dopo aver ricevuto il mio certificato in "Arti culinarie e gestione" qui ad Austin, in Texas, ho supplicato Marco di darmi un lavoro. Lui ha visto il mio talento e alla fine ha ceduto. Presto, il suo capo chef si è licenziato e io ho colto avidamente l'opportunità. Ho lavorato sodo da allora, risparmiando per aprire il mio ristorante in Virginia. "Tua sorella sa già che hai un appartamento lì? Non sei andato a trovarli quando eri in cerca di un locale per il tuo ristorante?" "No, non sanno nemmeno del ristorante, ho detto loro che ho ottenuto una "posizione dirigenziale", non che possiedo il ristorante. Ho intenzione di fare una felice sorpresa. Questo è l'inizio della ricchezza generazionale della nostra famiglia." Il mio viso si rabbuia pensando a tutto quello che abbiamo passato da quando papà ci ha lasciati. "Ho promesso di non tornare a casa finché non avessi realizzato il mio sogno." Mi sorride, dandomi una pacca sulla schiena. "Sono fiero di te, Trey. Ci mancherai molto." Questo significa molto per me. È stato un grande mentore e un amico ancora migliore; forse persino la persona più vicina a un padre che io abbia mai avuto. "Grazie, amico." Una volta che tutti iniziano ad andarsene, mi dirigo verso la cella frigorifera. Ho promesso a Marco che avrei fatto l'inventario. Il mio ultimo regalo per lui dato che ha passato gli ultimi due mesi a cercare il mio sostituto. Improvvisamente sento lo scatto della serratura della cella frigorifera e giro leggermente la testa per vedere Stephani in piedi sulla soglia con la sua uniforme: una camicetta rossa e pantaloni neri. C'è un'inconfondibile fame nel suo sguardo. Mi desidera da quando ha iniziato a fare la cameriera qui circa un anno fa, ma era fuori discussione. Non mescolo il lavoro con il piacere. Anche se, non posso fingere di non amare quando le donne mostrano un interesse persistente per me. Non inseguo mai, aspetto solo che vengano da me, che mi desiderino così tanto da implorarmi di scoparle. E io le scopo. "Ehi Steph, hai bisogno di qualcosa?" Sorridendo tra me e me, continuo a contare i contenitori di lievito. "Sai di cosa ho bisogno," risponde lei, con la voce che trasuda desiderio. "Ho aspettato pazientemente troppo a lungo." Mi volto per guardarla, alzando un sopracciglio. "E cosa sarebbe?" Per fortuna, qui dentro non ci sono telecamere. Nonostante il freddo, fiamme di desiderio lambiscono la mia pelle e il mio cazzo duro preme dolorosamente contro i pantaloni. "Hai detto che non mi avresti toccata finché avremmo lavorato insieme, ma ora non lo facciamo più." Si lecca le labbra, aprendo lentamente la zip dei miei pantaloni. Osservo in anticipazione mentre si inginocchia davanti a me. I suoi occhi si dilatano quando vede le mie dimensioni impressionanti, ma apparentemente all'altezza della sfida, mi infila la grossa testa in bocca. "Così, prendi tutto." Geme dolcemente, affondando sempre più dentro la sua piccola bocca calda. Affondo le dita nei suoi capelli, godendo della dominazione e del controllo mentre guido la sua testa su e giù per la mia lunghezza. "Rilassati e apri la gola per me," ordino. Lei obbedisce senza esitazione, rilassando la lingua in modo che io possa scivolare fino in fondo alla sua gola. "Così. Brava ragazza." Stringendo la presa sul suo cuoio capelluto, le scopo la bocca con spinte veloci e forti. Il suono del suo soffocamento sul mio grosso cazzo mi eccita ancora di più. Spingendo i fianchi con forza altre due volte, mi tiro fuori, lo schiocco bagnato attutito dal freddo. Guardo mentre sputacchia e la saliva le cola lungo il mento. Potrebbe aver bisogno di un po' di guida, ma apprezzo lo sforzo che sta facendo per compiacermi. Le brave ragazze come questa meritano di essere premiate. Dando un'occhiata all'orologio sopra la porta, la tiro rapidamente in piedi. "Tirati giù i pantaloni. La squadra delle pulizie sarà qui tra quindici minuti." Si tira giù in fretta i pantaloni fino alle caviglie insieme a un perizoma verde menta. Il mio cazzo sussulta mentre il suo culo perfetto e scuro sobbalza davanti a me. Cazzo sì! Metto una mano in tasca, infilando senza sforzo un preservativo prima di piegarla su uno scaffale vuoto e schiantarmi nella sua figa fradicia. L'aria gelida che ci circonda mi fa bene alla pelle calda e sudata mentre la scopo con spinte forti e veloci. Geme il mio nome, buttando indietro il suo culo per incontrarmi spinta per spinta. "Più forte, Trey! Più forte!" Grunisco in risposta, appoggiando una gamba sullo scaffale per raggiungere profondità maggiori dentro di lei. Mentre la scopo fino all'oblio, il mio respiro si fa più aspro a ogni spinta. "Oh, cazzo sì!" Chiudo gli occhi, godendo del suono delle mie palle che sbattono contro il suo culo come se fosse un applauso. Suppongo di meritarlo per come sto picchiando questa figa. I suoi gemiti si trasformano gradualmente in urla. Improvvisamente sento le sue gambe iniziare a tremare e so che è a pochi secondi dallo sbriciolarsi. "Godi per me. Adesso," ordino. Lei obbedisce immediatamente, urlando il suo rilascio. In genere, trovo che le donne non raggiungano l'orgasmo solo con la penetrazione, ma eccola qui che mi sta venendo addosso al cazzo, stringendolo come una morsa. Cazzo, questa è una buona scopata che vale la pena ricordare. Grunendo mentre trovo il mio stesso rilascio, mi tolgo il preservativo e vengo su tutto il suo culo. Poi, rinfio il mio cazzo che si ammorbidisce nei pantaloni. Finisce di riaggiustare il suo outfit giusto in tempo perché la squadra delle pulizie irrompa dentro. L'odore di sesso aleggia pesantemente nell'aria, ma i due uomini non ne dicono una parola. Come il gentiluomo che sono, tengo la porta aperta, permettendole di passare prima. Una volta raggiunta la sua macchina nel parcheggio, si volta verso di me. "Grazie, è stato fantastico!" dice con un sorriso soddisfatto. Un sorriso compiaciuto si disegna sulle mie labbra. "No, grazie a te per avermi mandato via con il botto." Non avevo programmato di scoparla stasera, ma sono contento di averlo fatto. Avevo voglia di seppellire il mio cazzo in lei da un po' e è stato ancora meglio di quanto mi aspettassi. Si china per un bacio, ma io lo schivo rapidamente, muovendomi attorno a lei per aprire lo sportello sinistro. "Buona serata, Stephani." Sentendo il tono sprezzante nella mia voce, la delusione balena sui suoi bei lineamenti. Sospira: "Buona serata, Trey." Dopo essermi assicurato che lasci il parcheggio in sicurezza, mi fermo davanti al ristorante in cui ho lavorato per quattro anni, ricordando tutti i bei momenti. Mentre l'insegna "Marco's" in cima all'edificio si spegne, sembra che simboleggi la fine del mio viaggio qui. Ho finalmente realizzato quello che volevo e ora è il momento di tornare a casa e iniziare il mio prossimo viaggio.