Quando aprii la porta della stanza privata, Nolan Garrison e la sua segretaria erano nel bel mezzo di un bacio, incoraggiati dalla folla intorno a loro.
"Dai! Daccene un altro!"
La gente applaudiva e cantava.
Rimasi sulla soglia per ben dieci secondi prima che i due finalmente si staccassero.
Da lontano, potei vedere il sorriso compiaciuto sul volto di mio marito mentre Ruby Jennings, la sua segretaria, schiaffeggiava timidamente gli amici che li avevano incitati.
"Smettila! Nolan è sposato! Non lo avrei baciato se non avessi perso la partita," disse, voltandosi a guardare Nolan, che sembrava sollevato dalle sue parole.
Mentre Ruby si voltava di nuovo, finalmente si accorse di me in piedi lì.
"Yvette! Quando sei arrivata?" chiese con gli occhi spalancati per la sorpresa.
Forse quello che era appena successo le balenò nella mente, e un'espressione di panico le attraversò il viso.
Ruby tirò la manica di Nolan sotto il tavolo. Pensava che non me ne sarei accorta, ma il tavolo era di vetro. Avevo visto tutto.
"Cosa ci fai qui?" chiese Nolan, la sua precedente aria di sufficienza svanendo in irritazione mentre i suoi amici si scambiavano sguardi imbarazzati.
Le sue sopracciglia aggrottate erano un chiaro segno del suo fastidio. Come previsto, si fece avanti quando non risposi.
"Di' qualcosa! Ti sto parlando!" pretese.
Oltre la spalla di Nolan, vidi la sfida negli occhi di Ruby. Non era sorprendente. Tutti in ufficio sapevano che lo stavo inseguendo da anni.
La nostra relazione non era mai stata alla pari.
Guardando l'uomo che amavo fin dall'infanzia, improvvisamente mi sentii esausta per la prima volta.
"Il nonno vuole che andiamo a casa sua," dissi тихо.
Non era la prima volta che Nolan aveva intimità con altre donne di fronte a me. Sembrava provare piacere nel vedermi crollare, quasi come se il mio dolore lo facesse sentire meglio.
Era nello stesso bar dove Nolan mi aveva chiamata l'ultima volta.
Allora, le provocazioni dei suoi amici erano state dirette a me.
"Yvette, bevi questa bottiglia e lasceremo Nolan andare a casa!"
Nolan non aveva detto niente. Era rimasto lì in piedi a sorridermi, divertito dalla situazione.
Lo aveva fatto apposta.
Volevo andarmene, ma poi Nolan aveva parlato.
"Non mi vedrai mai più se esci da quella porta," disse.
Mi bloccai. Sapeva della mia gastrite.
Tuttavia, presi la bottiglia e iniziai a bere di fronte a tutti.
Il sapore pungente si diffuse nella mia bocca e, presto, seguì il dolore allo stomaco.
Il mio cuore stava per scoppiare per il disagio.
Ero a malapena cosciente quando avevo bevuto metà della bottiglia. Fui lasciata accasciata sul pavimento mentre sudavo freddo per il dolore.
Gli amici di Nolan avevano iniziato a sembrare preoccupati. Tuttavia, lui era rimasto lì in piedi, a guardarmi con un sogghigno freddo.
"Patetica."
















