logo

FicSpire

La vendetta dell'ex moglie dell'amministratore delegato

La vendetta dell'ex moglie dell'amministratore delegato

Autore: Antonella Neri

No respite
Autore: Antonella Neri
9 mar 2025
Decisa a non perdere il controllo e a non farmi umiliare, mi volto e torno al mio tavolo, le gambe instabili e gli occhi gonfi di lacrime trattenute. Noto che Denise è seduta con altri due uomini e una donna, tutti in abiti eleganti. Devono essere gli altri clienti di cui aveva parlato. Va bene, forse diceva la verità sull'incontro d'affari, ma ho ancora il forte presentimento che tra lui e Denise ci sia qualcosa. Lo vedo nel modo in cui non smettono di guardarsi o sorridersi, e nel loro linguaggio del corpo in generale. Decido di smettere di torturarmi e di ignorarli per il resto della serata. Non ho però pace, perché appena mi siedo, Amanda e sua madre iniziano a fare quello che sanno fare meglio… ovvero, attaccarmi per provocarmi una reazione. “Sterile, brutta cagna! Non so cosa mio fratello abbia mai visto in te,” mi schernisce Amanda dopo qualche minuto che sono tornata al tavolo. Le parole mi bruciano l'anima come un coltello rovente e mi fanno venire le lacrime agli occhi. Non le lascio cadere però, le trattengo con uno sforzo disperato. L'accusa è molto ingiusta, considerando che è colpa di suo fratello se non ho ancora un figlio, ma la mia vita privata non è affar loro, quindi non mi degno di dirglielo. “Sì. Una avrebbe pensato che ormai si sarebbe resa utile e avrebbe almeno prodotto un erede alla fortuna di mio figlio, ma tutto quello che fa è stare in casa tutto il giorno, mangiare a più non posso, spendere i soldi di mio figlio a piacimento, senza nulla da mostrare in cambio,” aggiunge la mia suocera. “Allora, quando libererai Derek dai ceppi in cui lo hai legato e lo lascerai trovare qualcun'altra che dia a mia madre i nipoti che desidera così tanto, visto che è ovvio che tu abbia fallito miseramente in questo compito, così come in tutto nella vita?” mi chiede Amanda. Cerco di non farmi toccare dalle sue parole odiose, ma è stata una giornata orribile e trovo difficile ignorare le sue frecciate come di solito faccio. La bocca si apre da sola e mi sento parlare. “Forse dovresti provare tu a esaudire il desiderio disperato di tua madre di avere nipoti, dandoli a lei. Sei più grande di me, dopotutto, ma non riesci nemmeno a trovare un uomo, per non parlare di tenerlo abbastanza a lungo da sposarlo e avere figli con lui,” ribatto con rabbia. Entrambe sussultano alle mie parole, il che non sorprende perché nei tre anni trascorsi da quando mi sono sposata in questa famiglia, non ho mai osato ribattere a nessuna di loro, né tantomeno al mio distaccato marito. “Io… mi dispiace. Non so cosa mi sia preso… Non avrei dovuto…” inizio a scusarmi, ma prima che io possa finire di balbettare le mie scuse, Amanda si alza con la rapidità di un serpente che si avventa, allunga la mano e mi dà un sonoro schiaffo in faccia. La guancia mi brucia come se fosse stata scottata, e sono sicura che se in quel momento mi fossi guardata allo specchio, avrei visto l'impronta del palmo di Amanda per quanto forte è stato lo schiaffo. Dire che sono umiliata è un eufemismo. Un silenzio di tomba è sceso sul ristorante e sento gli occhi di tutti su di noi. Sono troppo imbarazzata per guardare verso il tavolo di Derek per vedere se ha visto quello che è successo e se verrà in mia difesa. Ma chi sto prendendo in giro? Derek preferisce non intromettersi negli affari di famiglia che mi riguardano, quindi sicuramente non si metterà nemmeno in questo. Ne sono certa. Amanda e sua madre stanno discutendo sottovoce, con sua madre che le dice che avrebbe dovuto aspettare di tornare a casa per darmi una lezione invece di fare una scenata in pubblico. Passano alcuni secondi e tengo lo sguardo sulle mie mani, intrecciate sulle ginocchia, per non incrociare lo sguardo di nessuno. Lentamente, la gente riprende le sue conversazioni e continua a mangiare. Nessuno viene al nostro tavolo per sapere cosa c'è che non va, nemmeno il personale del ristorante. Incapace di sopportare più a lungo l'umiliazione, mi alzo bruscamente e vado a tentoni verso il bagno, un singhiozzo che mi sfugge, ma lì trovo quello che sarà la goccia che fa traboccare il vaso quella notte… o almeno così credo in quel momento. Non so che gli orribili eventi della notte sono ben lungi dall'essere finiti, ma lo scoprirò tra pochi istanti quando arriverò al bagno. Lì, nel bagno vuoto, mi imbatto in mio marito, che non mi ero nemmeno resa conto di aver lasciato il suo tavolo, mentre bacia appassionatamente la sua ex, la stessa donna che aveva definito una collega.

Ultimo capitolo

novel.totalChaptersTitle: 99

Potrebbe Piacerti Anche

Scopri più storie straordinarie

Elenco Capitoli

Capitoli Totali

99 capitoli disponibili

Impostazioni di Lettura

Dimensione Carattere

16px
Dimensione Corrente

Tema

Altezza Riga

Spessore Carattere