Zoe guardò con orrore l'uomo nudo che dormiva accanto a lei e la sua condizione attuale. Non indossava nulla sotto la coperta che le copriva il corpo, come del resto lo sconosciuto accanto a lei.
Come era potuto succedere?! Cercò freneticamente il telefono, ma non lo trovava da nessuna parte; invece, vide il suo vestito e le mutandine sul pavimento, insieme ai vestiti dell'uomo. L'aria era molto ambigua, se qualcuno fosse entrato in quella stanza, avrebbe sicuramente frainteso l'intera situazione!
Ma, era successo davvero qualcosa tra lei e questo sconosciuto?
Zoe non riusciva a pensare lucidamente mentre prendeva la coperta per coprirsi e afferrava il vestito con mani tremanti. La sua mente era andata in tilt.
L'unica cosa a cui riusciva a pensare era scappare da quel posto prima che qualcun altro la scoprisse.
Eppure, prima che Zoe potesse indossare il vestito, sussultò quando qualcuno entrò nella stanza. La porta fu spalancata con forza e l'ultima persona che avrebbe voluto vederla in quelle condizioni entrò nella stanza.
Desgar.
L'Alpha Desgar del Branco del Lupo Nero. Il suo compagno.
Non ci volle molto prima che i suoi occhi scuri la trovassero. La sua compagna, nuda, nella stanza con un altro uomo, che ora dormiva sul letto, ignaro della tempesta che stava per scatenarsi.
"COSA SIGNIFICA TUTTO QUESTO?!" ruggì furiosamente Desgar. Il suo corpo intero tremava. Non aveva mai alzato la voce quando era con Zoe, né aveva mai emanato un'intenzione omicida del genere intorno a lei.
Si diceva che Desgar fosse un alpha a sangue freddo. Era spietato con i suoi nemici e calcolatore, ma era solo gentile con Zoe.
Perciò, quella era la prima volta che lei assaporava la sua ira.
"Non lo so... Non lo so, Desgar..." Zoe scosse la testa, stringendo la coperta intorno al suo corpo nudo, ma la spalla scoperta e il vestito che stava tenendo in mano la mettevano in una posizione difficile. Chi le avrebbe creduto se non fosse successo niente tra lei e quello sconosciuto nel suo stato attuale? "Non lo conosco. Non lo conosco davvero."
Zoe era disperata per spiegarsi, ma Desgar non ne voleva sapere. Attraversò la stanza a grandi passi verso l'uomo, che ancora dormiva, e gli tirò giù la testa dal letto, prima di sbatterlo contro il pavimento.
L'uomo imprecò a denti stretti e si spinse via dal pavimento, solo per barcollare all'indietro e cadere sul sedere. "Che cazzo stai facendo?!" era chiaramente ancora ubriaco, i suoi occhi annebbiati non erano a fuoco.
Eppure, invece di ottenere una risposta, Desgar lo aveva già afferrato per il collo e gli aveva schiacciato la gola senza pietà. Il suono delle ossa rotte era davvero rivoltante.
E la cosa successiva che Zoe vide fu l'uomo sputare una boccata di sangue e morire.
Il sangue schizzò sul viso dell'alpha, facendolo sembrare ancora più selvaggio. I suoi occhi erano così freddi, come se fossero morti. Fissò l'uomo morto a lungo, prima che la sua attenzione si spostasse su Zoe, che singhiozzava per la paura.
Cadde a terra, con la coperta ancora avvolta intorno al corpo. Si abbracciò, tremando.
"No... no, ti prego... Desgar, non ho fatto niente..." Zoe si allontanò strisciando quando vide Desgar avvicinarsi a lei. I suoi passi erano fermi, ma la sua ira era palpabile. Si fermò solo quando la sua schiena colpì il muro dietro di lei e non riuscì a trovare una via di fuga.
Mi ucciderà.
Era l'unica cosa nella mente di Zoe in quel momento. L'immagine di come quello sconosciuto fosse morto le si ripresentava nella mente e quel suono rivoltante di ossa rotte risuonava nelle sue orecchie.
Desgar si accovacciò di fronte a Zoe. La guardò dritto negli occhi. C'erano solo agonia e ira lì. Non c'era più amore per lei.
L'alpha poteva sopportare qualsiasi cosa, ma non il tradimento, specialmente quando proveniva dalla sua stessa compagna.
"Perché hai fatto questo?" la sua voce era così fredda. La fissò, ma non la guardava davvero, come se Zoe si fosse trasformata in una sconosciuta.
La sua compagna, la sua metà dell'anima che aveva trovato due anni fa, qualcuno a cui avrebbe dedicato la sua vita e qualcuno che avrebbe protetto con la sua vita, si era rivelata nient'altro che una sgualdrina.
"Non l'ho fatto..." Zoe continuò a negarlo. Non avrebbe mai ammesso qualcosa che non aveva fatto. "Ti amo, Desgar, sei il mio compagno, perché dovrei tradirti."
Desgar strinse gli occhi. "E dopo quello a cui ho assistito qui, speri ancora che ti creda?" la sua voce era piena di derisione.
Zoe poteva capire. Non crederebbe nemmeno a se stessa se fosse nei panni di Desgar.
"Desgar, ti prego, credimi... ci deve essere una spiegazione del perché sono finita in questa stanza," lo supplicò Zoe, la sua mente era in subbuglio. Era molto ansiosa di fronte al suo silenzio.
"Non perdono un traditore, Zoe, e lo sai molto bene." La rabbia e la tristezza nei suoi occhi divennero improvvisamente feroci quando parlò di nuovo. "Ma, come posso ucciderti quando sei la mia compagna?"
La parola addolorò così tanto Zoe. Non le credeva. Nemmeno minimamente, nemmeno un dubbio se tutto questo fosse solo una montatura. Le sue parole erano così dure.
Questa volta, Zoe si asciugò le lacrime con il dorso della mano, mentre sollevava il mento per guardare Desgar dritto negli occhi.
La sua voce era molto più chiara ora.
"Anche se mi uccidi, non ammetterò mai qualcosa che non ho fatto," disse con fermezza.
La determinazione negli occhi di Zoe era così lucida che lo sorprese, ma l'alpha era già troppo ferito per essere in grado di pensare razionalmente.
"Io, Desgar Black del Branco del Lupo Nero, ti rifiuto, Zoe Darren, come mia compagna." Desgar recise tutti i legami tra i due.
















