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Ho lasciato il mio ex per sposare al volo l'Amministratore Delegato intoccabile

Ho lasciato il mio ex per sposare al volo l'Amministratore Delegato intoccabile

Autore: Jackie88

Capitolo 6
Autore: Jackie88
1 dic 2025
Per la prima volta, Aurora trovò difficile conciliare l'uomo che le stava davanti con quello dei suoi ricordi: l'uomo che l'aveva confortata, più e più volte, quando era temporaneamente cieca. Allora, dopo il terremoto, Giuseppe l'aveva salvata, restandole accanto e rassicurandola mentre aspettavano i soccorsi. Ecco perché gli era stata devota per così tanto tempo. Ma non avrebbe mai immaginato che l'uomo che l'aveva accompagnata attraverso l'oscurità si sarebbe rivelato così arrogante e crudele. "Aurora, una donna dovrebbe avere più amor proprio," disse Giuditta con un sospiro, la sua espressione di comprensione impotente, come se stesse generosamente tollerando un'ex-fidanzata appiccicosa e irragionevole che inseguiva il suo ragazzo. Aurora stava per mettere le cose in chiaro quando, all'improvviso, qualcuno si chinò e sussurrò qualcosa al direttore. L'espressione del direttore cambiò. Si rivolse a Giuseppe, il suo tono educato ma fermo. "Mi scusi, Signor Hunt, ma il suo invito di adesione è stato revocato. Non è più membro di questo ristorante. La prego di andarsene." Revocato? Questo ristorante era molto conosciuto e il suo proprietario era notoriamente elusivo e riservato. L'espressione di Giuseppe si fece cupa, ma si costrinse a rimanere composto. "Cosa intende dire il suo capo?" "Mi scusi," disse di nuovo il direttore, estendendo una mano verso la porta. "Queste sono le istruzioni del nostro proprietario. Devo chiedere a entrambi di andarvene." Aurora si fermò un attimo, poi lasciò sfuggire una risata sommessa, osservando il modo in cui il viso di Giuseppe si contorceva per l'emozione. Giuseppe le lanciò un'occhiata tagliente, strinse la mascella, ma alla fine non osò fare una scenata. Senza dire un'altra parola, si voltò e se ne andò con Giuditta. Mentre uscivano dal ristorante, Giuditta esitò. Ricordando il modo in cui Aurora era apparsa poco prima, Giuditta si sentì offesa, i suoi occhi si arrossarono leggermente mentre chiedeva: "Giuseppe, pensi che sia stata Aurora a fare questo?" "Impossibile," disse Giuseppe freddamente, la sua pazienza ormai al limite. "Che tipo di potere potrebbe avere?" "Ma il proprietario di questo posto non dovrebbe essere estremamente ricco? E se Aurora fosse ancora amareggiata per la vostra rottura e si fosse avvicinata deliberatamente a lui? Sembra… diversa ora." Giuseppe si accigliò, ripensando al modo in cui Aurora si era comportata quella sera. Sembrava davvero una persona diversa. Anche la sua presenza sembrava più forte di prima. "Se lo sogna," disse Giuseppe secco. "Con il suo background, nessuno la prenderebbe sul serio. È solo un passatempo. Basta ignorarla." Solo allora un debole sorriso apparve sulle labbra di Giuditta mentre seguiva obbediente Giuseppe via. … Nel ristorante, Aurora aveva finito da tempo il suo appuntamento combinato per la serata. Ancora pensando a quello che era appena successo al ristorante, si chiedeva chi fosse esattamente il misterioso proprietario. Proprio in quel momento, scorse una figura familiare avvicinarsi da lontano. Era Luca. Esitò un attimo prima di salutarlo con un sorriso dolce e disinvolto, come se avesse completamente dimenticato l'assurdità di quella notte. "Che coincidenza, Luchino." I suoi occhi scuri si soffermarono su di lei, calmi e insondabili, la sua voce bassa e ferma. "Qui per un appuntamento?" Aurora annuì. Non era un segreto: i suoi appuntamenti combinati erano stati un argomento caldo nella loro cerchia sociale. Non era sorprendente che lo sapesse. "Un'idea di Donna Grazia?" Lo sguardo di Luca si fece più profondo, indecifrabile. Aurora non era sicura di cosa intendesse. Lo guardò confusa. Poi, inaspettatamente, parlò di nuovo. "Interessante. Anche la mia famiglia mi sta pressando sul matrimonio." Incontrò il suo sguardo. La sua espressione rimase indifferente mentre chiedeva, quasi con noncuranza: "Allora, Aurora, vuoi sposarti?" La sua voce era profonda e roca, fredda ma inebriante. Il battito cardiaco di Aurora perse un colpo per un momento. Non si aspettava che Luca tirasse fuori l'argomento da solo. "Posso chiedere perché?" esitò, come se le fosse appena venuto in mente qualcosa. "Se si tratta di quella notte, non devi prenderti la responsabilità. Onestamente, eri bravo a letto e mi sono divertita molto." Era stata una decisione reciproca. Inoltre, era stata lei a fare la prima mossa, agendo d'impulso. "Se dovessi dare una ragione…" Luca fece girare distrattamente il braccialetto del rosario intorno al polso, la sua voce calma e tranquilla. "Chiamiamolo vantaggio reciproco. Sei un'amica di Megan e mi fido del suo giudizio."

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