POV di Selena Se da bambina qualcuno mi avesse detto che Bastien Durand un giorno sarebbe stato mio marito, sarei esplosa di felicità. Ora non so cosa pensare. Il futuro mi terrorizza, ma tra tutte le possibilità, Bastien è quello che mi spaventa di meno. Abbasso lo sguardo sottomessa a quello di Gabriel: "Va bene". POV terza persona "Hai ucciso Garrick?!" Il padre di Bastien lo fulmina con lo sguardo, camminando avanti e indietro per il suo ufficio come una tigre in gabbia. "Su territorio neutrale", ribatte Bastien. "Era assolutamente nei miei diritti, e dormiremo entrambi meglio sapendo che è fuori dai giochi per sempre". "Questo non è il punto", sibilò Gabriel. "Lo stato di diritto esiste per una ragione. I processi servono da esempio per il branco, a dimostrazione che prendiamo sul serio le violazioni, che ci importa della giustizia". Bastien incrocia le braccia sul petto: "Si meritava tutto quello che ha avuto". "Essere un leader non significa che puoi fare quello che vuoi impunemente", ringhiò Gabriel. "E se fosse stata mamma?" Bastien sa che è un colpo basso, ma non si scuserà per aver protetto la sua compagna. "Se qualcuno le avesse fatto quello che Garrick ha fatto a Selene?" "È diverso". Scaccia la domanda con la mano: "Tua madre e io siamo compagni predestinati". "Esattamente", dice Bastien, fissando l'Alpha. La comprensione balenò negli occhi di Gabriel, e si sgonfiò lentamente, la tensione che abbandonava i suoi muscoli poco a poco. "Ma lei..." "Ha perso il suo lupo, ricordi?" All'inizio Bastien non aveva capito perché Selene non riuscisse a sentire il legame del destino. È diventato chiaro solo quando ha saputo del suo lupo. Certo che non poteva sentirlo, ha perso l'essenza stessa del suo essere. "Oh, figliolo", Gabriel strinse la spalla di Bastien, con un dolore sincero nella voce. "Mi dispiace". Suo figlio annuisce in segno di riconoscimento, ma non riesce a incontrare lo sguardo dell'uomo più anziano. "Cosa hai intenzione di fare?" "Le offrirò una via d'uscita", sospira Bastien. "La aiuteremo a superare la transizione e, quando sarà pronta a cavarsela da sola, potrà decidere se vuole rimanere". Si passa una mano tra i capelli: "Non le ho ancora parlato, ma penso che tre anni dovrebbero essere sufficienti". "Sei sicuro?", chiese Gabriel dolcemente. Bastien annuisce con fermezza. Il volto di Gabriel si contrae in una smorfia. "In tal caso, terrei il tuo lupo al guinzaglio molto stretto. Non rivendicarla completamente finché non sai se ci sarà o meno una cerimonia di rifiuto", consiglia. "Se la marchia, non sarai mai più in grado di lasciarla andare". POV di Selene Una sconosciuta mi fissa nello specchio. Ha i miei occhi, le mie labbra carnose e i miei lunghi capelli setosi; ma non riesco a ritrovarmi in lei. È passato un mese dalla mia fuga e, sebbene io sia ancora troppo magra, gli incavi nelle mie ossa hanno iniziato a riempirsi leggermente. La mia pelle non è più di un orribile colorito grigio e cosparsa di lividi – sebbene sia ancora molto pallida – e, sebbene io soffra ancora per Luna, la libertà ha riportato un po' di luce nei miei occhi. Bastien è in piedi dietro di me, sovrastando il mio piccolo corpo mentre anche lui studia il mio riflesso. Non sono ancora stata in grado di lasciare che nessun altro mi si avvicinasse, quindi è lui che mi ha aiutato a indossare il mio abito da sposa per l'ultima prova. L'abito lungo è perfetto, ma mi sento più come una bambina che gioca a travestirsi che una sposa. Non credo che Bastien sia felice di sposarmi. Non l'ha mai detto e, sebbene sia stato lì per me attraverso ogni crollo e attacco di panico senza domande o lamentele, è innegabilmente distante quando siamo soli insieme. Sfortunatamente, sono arrivata a fare così tanto affidamento su di lui che la sua riserva sta diventando davvero angosciante. Non mi piace sentirmi così. Legarmi a lui, a chiunque, è pericoloso. Sto lentamente imparando a conoscere il branco e tutto ciò che mi sono persa negli ultimi otto anni attraverso una combinazione di lezioni formali e intercettazioni. Passo molto tempo con l'orecchio premuto contro muri e porte, anche se le mie capacità furtive sono carenti. Bastien mi ha colto sul fatto diverse volte, ma per fortuna sembra trovarlo più divertente che fastidioso. È stato durante una di queste sessioni di intercettazione che ho saputo di Arabella. A quanto pare, prima che arrivassi io, Bastien aveva intenzione di prendere come compagna una licantropa di nome Arabella Winters. Sembra che l'editto di Gabriel li abbia costretti a porre fine al loro fidanzamento, e non posso negare che abbia senso. Essere innamorato di qualcun altro spiegherebbe certamente la distanza di Bastien. Mani calde mi circondano la vita, riportandomi al presente. "A cosa stai pensando?" Incontro il suo sguardo argenteo nello specchio, appoggiandomi al suo petto. "Niente di importante." "Hmm", il suo ronzio profondo vibra contro la mia spina dorsale, "Allora perché non me lo dici?" "Stavo pensando al matrimonio", ammetto. "Al nostro matrimonio". Bastien si acciglia, abbassando la testa pensieroso, suppongo. Quando la rialza, annuisce bruscamente: "Volevo parlarti di questo da un po' di tempo ormai". Lo stomaco mi precipita. "Di cosa?" "Del nostro contratto matrimoniale", spiega, allontanandosi da me. "Sai cos'è una cerimonia di rifiuto?" Scuoto la testa incerta. "È un rituale a cui si sottopongono i compagni che desiderano porre fine al loro matrimonio". Bastien tira fuori un fascio di carta dalla tasca interna della sua giacca scartata. "Date le nostre... circostanze uniche, ho pensato che una clausola di rifiuto potrebbe essere appropriata". Mi porge il documento; il nostro contratto matrimoniale. Esamino il contenuto, inciampando sulle parole sconosciute. "Quindi", riassumo lentamente, "ci sposeremo per tre anni, poi decideremo se rifiutarci a vicenda o meno?"