Entrambi, Asher ed io, dormimmo fino a tardi quella mattina, abbracciati, cercando di prolungare l'inevitabile. Sarei partita presto e nessuno di noi sapeva quando sarei tornata. O prima del mio calore, o… ne avrei sofferto le conseguenze.
Lo stomaco era un groviglio di sensi di colpa e nervi, ma il tocco di Asher allontanava quelle pesanti emozioni dalla mia mente. Mentre giacevamo tra le bracci
















