Chiunque fosse quest'uomo, sicuramente non faceva parte del loro branco, perché era risaputo che l'unica persona a essere rinchiusa nel magazzino era lei. Alcuni membri del branco, che provavano pietà per Abby, occasionalmente le davano cibo e acqua di nascosto da suo padre, ma non potevano fare di più, perché a meno che l'Alpha non facesse qualcosa al riguardo, nulla sarebbe potuto cambiare. Il Beta Ryan deteneva la massima autorità nel branco per la sua posizione di Beta dopo di lui. Sfortunatamente, l'Alpha James chiudeva un occhio su questa faccenda e lasciava che succedesse da anni. Non si preoccupava di sistemare le cose per Abby, perché non era qualcosa che lo riguardava direttamente, dato che non lo toccava in alcun modo. Inoltre, Abby non faceva parte della sua famiglia e lui non voleva intromettersi nel modo in cui il suo beta gestiva la propria famiglia. Questo era ciò che l'Alpha James diceva a se stesso e agli altri per giustificare le proprie azioni. "No, non venire!" disse Abby frettolosamente. Aveva paura che qualcun altro la trovasse in quelle condizioni, per non parlare del fatto che, se quest'uomo non faceva parte del suo branco, si sarebbe vergognata di farsi vedere in quel modo. Suo padre non l'avrebbe lasciata andare con solo qualche schiaffo, Abby ne avrebbe prese molte di più. Eppure, era troppo tardi, perché quella persona aveva abbattuto la porta molto facilmente, come se quella porta fosse solo un accessorio, qualcosa che si poteva abbattere senza problemi. A causa dell'oscurità e dell'unica fonte di luce nell'area del magazzino che proveniva dal chiaro di luna, Abby poteva vedere solo la sua silhouette. Era molto alto e il suo corpo era così grande, più grande dell'Alpha, cosa che la faceva sentire ansiosa. Chi era quest'uomo? Abby era sicura che non fosse un membro del suo branco. Faceva parte del seguito del Re? Un guerriero del Re? Cosa ci faceva lì? Quell'uomo si avvicinò a lei, ma comunque, a causa dell'oscurità, Abby non riusciva a vedere chiaramente il suo volto. "Chi... chi sei? Cosa ci fai qui?" Abby cercò di allontanarsi da lui. "Per favore, lasciami stare…" Era sinceramente spaventata. Tutto il suo corpo tremava. Quest'uomo era molto intimidatorio. Un'aria così intimidatoria poteva venire solo da persone come un alpha o un beta. Ma chi era quest'uomo? Era molto intimidatorio. Erano tutti i guerrieri del Re così spaventosi? L'uomo si fermò improvvisamente quando sentì quello che Abby stava dicendo. "Chi sono? Mi hai appena chiesto, chi sono?" La sua voce era leggermente più cupa, il che fece correre dei brividi lungo la schiena di Abby. Aveva già così freddo di suo, quindi affrontare quest'uomo non migliorava affatto la sua situazione. "Per favore... vattene. Lasciami stare…" Abby gemette, si spostò più in profondità nella parte interna del magazzino. "Lasciarti stare? In questo posto di merda?!" Quest'uomo misterioso stava letteralmente ringhiando contro Abby e lei non capiva cosa avesse fatto di male fino a offenderlo. Non lo aveva mai nemmeno incontrato. "Non ti lascerò stare un secondo di più in questo posto. Sarei dannato se dovessi lasciarti sola," disse cupamente, il che fece spalancare gli occhi ad Abby quando lui si mosse rapidamente verso di lei e la prese facilmente tra le sue braccia. Erano molto vicini, non era mai stata così vicina a un uomo prima d'ora e il suo profumo virile le faceva fare capriole allo stomaco, ma la paura le attanagliava il cuore ancora più forte di qualsiasi sensazione che colpisse i suoi sensi, perché temeva ciò che suo padre le avrebbe fatto. "No! No! Mettimi giù!" Abby si dimenò per allontanarsi da quest'uomo. Non poteva lasciare questo posto senza il permesso di suo padre. Doveva restare lì finché suo padre non avesse detto diversamente! "Per favore, per favore! Lasciami stare! Lasciami andare!" Abby cominciò a piangere quando l'uomo uscì dal magazzino e la sua presa sul suo corpo si fece solo più salda. Era così spaventata che suo padre l'avrebbe trovata e picchiata. Per non parlare del fatto che c'era un'alta probabilità che quest'uomo facesse parte del seguito del Re, le stesse persone che non le era permesso incontrare in alcun modo. "Calmati, piccola. Non ho intenzione di farti del male." Il cuore di Micah si straziava nel vedere quanto stesse piangendo la sua compagna. Non era questo l'incontro che aveva immaginato. Non pensava che l'avrebbe trovata dentro un magazzino buio, coperta di sporcizia e terrorizzata. Non lo riconosceva nemmeno. Come poteva succedere? Non si supponeva che i compagni si riconoscessero nel momento in cui erano abbastanza vicini l'uno all'altro? Ma, anche adesso, questa ragazza non sembrava accorgersene. Eppure, ciò che Micah sentiva in quel momento non poteva essere sbagliato. Lei era la sua compagna, non c'era alcun dubbio su questo fatto. "Calmati. Non ti farò del male." "No…" Abby gemette, si dimenò per allontanarsi dalle sue braccia, ma non ci riuscì. "No… mi picchierà, per favore, mettimi giù, devo restare dentro…" Gli occhi di Micah si fecero scuri quando sentì le sue ultime parole. "Cosa?!" Ringhiò così forte che il suono spaventò Abby, che smise di dimenarsi e rannicchiò il suo corpo e si coprì il volto. Aveva molta paura di offendere qualcuno. "Cosa hai detto?!" "Mi dispiace… mi dispiace…" Abby non sapeva cosa avesse fatto di male, ma scusarsi fu la prima cosa che le venne in mente, così l'altra persona non sarebbe stata più arrabbiata di così. "Mi dispiace… mi dispiace…" Tuttavia, Micah non voleva sentirlo. Di cosa si dispiaceva? "Ripetilo. Chi ti picchierà?!" La mascella di Micah si strinse. Non riusciva a credere che qualcuno avesse messo le mani sulla sua compagna fino a farla spaventare in questo modo. E ora, ripensandoci, aveva senso perché fosse dentro il magazzino chiuso a chiave… Qualcuno l'aveva rinchiusa dentro.