Micah si sentiva a disagio. Odiava tutto ciò che vedeva, tutto ciò che beveva e ogni conversazione che aveva durante il giorno e la notte. Voleva lasciare quel branco il prima possibile. Lei non era qui. Fu il primo pensiero che attraversò la mente di Micah quando vide tutte le donne del branco e non sentì niente. Nessuna di loro era la sua compagna predestinata, la donna con cui avrebbe trascorso il resto della sua vita, qualcuno con cui avrebbe condiviso quel legame sacro. Lei non era qui. Il solo pensiero di non essere in grado di trovare la propria compagna predestinata non gli andava giù. La gente diceva che se non fosse riuscito a trovare la sua compagna predestinata, c'era un'alta probabilità che la donna fosse già morta. Eppure, Micah non riusciva ad accettarlo. Ma ora, la realtà era davanti ai suoi occhi. Questo era l'ultimo branco e nessuna di queste belle donne era la sua compagna. "Stai bene?" chiese Alan, sporgendosi sulla sua sedia per sussurrare al Re. "Sorridi un po', per favore, stai spaventando tutte le donne qui." "Spaventato, eh?" Micah sghignazzò. Era molto chiaro che queste donne stessero gareggiando tra loro per ottenere la sua attenzione e questo gioco aveva iniziato ad annoiarlo. Lo stesso tipo di situazione si era verificata anche negli ultimi otto branchi, quindi Micah ne aveva fin sopra i capelli. "Continua a sorridere, Maestà. Questa deve essere la figlia del Beta." Il suo beta reale lo stuzzicò per alleggerire il suo umore, ma Micah non era dell'umore giusto. Il Re era in realtà infastidito quando Beta Ryan presentò sua figlia, Hanna. Era bella, dolce e cortese, ma non era quella che stava cercando. "Per quanto ne so, questa Hanna è una compagna perfetta per te." Alan cercò di far capire a Micah il suo punto di vista. "Ha l'aria di una regina." "Lei non è la mia compagna." Micah fece notare l'elefante nella stanza. Attualmente, Hanna stava ballando con le sue due amiche, ma continuava a lanciare sguardi timidi nella sua direzione. Micah non era uno stupido per non capire cosa stesse tramando. Nonostante il modo in cui si atteggiava per sembrare innocente e tutto il resto, il suo istinto gli diceva che non era così ingenua. Nessuna di queste donne, che apparivano miti di fronte a lui, era ingenua. Sapevano che tipo di gioco stavano giocando e come giocarlo bene. "Quando lo accetterai? Sta diventando… Dove stai andando?" Alan non aveva ancora finito di parlare quando Micah si alzò dal suo posto d'onore e si allontanò. Due delle sue guardie cercarono di seguirlo, ma lui alzò la mano per fermarle. Voleva stare da solo. Vedendo il Re lasciare la festa, alcune persone si avvicinarono immediatamente ad Alan, chiedendo cosa stesse succedendo e dove stesse andando il Re. "Sono sicuro che il Re debba essere stanco. Per favore, continuate con la festa." Alan fece del suo meglio per mostrare il suo sorriso più gentile, ma dentro non poté fare a meno di lamentarsi della testardaggine del Re. Non c'era niente di male nell'avere una compagna scelta, giusto?! Nel frattempo, Micah camminava per la casa del branco. Evitò i luoghi affollati e finì in questa zona tranquilla, che pensava fosse un insieme di magazzini o qualcosa del genere, perché c'erano alcuni piccoli edifici simili tra loro. Passeggiava leggermente mentre si godeva il vento notturno che gli accarezzava la pelle per un po'. Poi decise di tornare nella sua camera da letto. Voleva tornare al palazzo la mattina presto. Non voleva passare un altro giorno lì quando tutto quello che facevano era spingergli donne sotto il naso. Tuttavia, i suoi passi si arrestarono quando il vento trasportò un profumo interessante da est. Questo profumo lo fece aggrottare le sopracciglia. Micah non amava le cose dolci, ma questo profumo dolce era un'eccezione. E quando il vento trasportò lo stesso profumo ancora una volta, questa volta più forte della prima, Micah capì immediatamente cosa significava. "Impossibile..." mormorò tra sé, mentre le sue gambe si muovevano per istinto per seguire il profumo, alla ricerca della sua fonte. A chi apparteneva questo profumo. Micah accelerò il passo e ora non c'era alcun errore. Compagna! La sua compagna era qui! Era molto vicina a lui! Dove si trovava esattamente? Piuttosto freneticamente, Micah si guardò intorno e la sua migliore ipotesi fu che la sua compagna dovesse essere in uno di questi magazzini. Non fu un'impresa difficile rintracciare il suo profumo e capire il magazzino giusto, ma quando Micah cercò di aprire la porta, era chiusa a chiave. Il suo primo istinto fu quello di abbatterla, ma poi non voleva spaventare la sua compagna. Non era così che voleva che avvenisse il loro primo incontro. Ancor di più, quando si prese un secondo per capire la situazione, trovò che qualcosa non andava. Normalmente, entrambi i lupi riconoscerebbero la loro altra metà, in tal caso, la sua compagna non vorrebbe vederlo anche lei? Non provava la stessa cosa? Dopotutto, era così che di solito si riconosceva la propria altra metà. "C'è qualcuno dentro?" Micah continuò a bussare. "So che sei lì dentro, apri la porta." Il Re divenne ancora più impaziente. Cosa stava facendo la sua compagna dentro il magazzino quando tutte le persone erano là fuori, a fare festa e perché non voleva uscire? Dopo alcuni tentativi, la pazienza di Micah si era esaurita. Si poteva sentire nella sua voce. "Apri la porta ora o la abbatterò." Solo allora ci fu questa voce timida e piccola dall'interno. Non andava bene a Micah. Non sembrava affatto a posto. "Ch-chi sei? Non posso uscire. Per favore, vattene!" Paura. Fu la prima cosa che venne in mente a Micah quando sentì la sua voce tremante. Era spaventata e questo fece prendere a Micah una decisione impulsiva di abbattere la porta, proprio come aveva detto prima. Tuttavia, la vista davanti ai suoi occhi lo fece ringhiare ferocemente. Aveva ragione. La sua compagna non stava bene.