Il giorno dopo, non stavo perfettamente bene, ma riuscii a convincere Ryker che lo fossi. Grazie a Dio, la sera prima mi aveva insegnato a costruire un muro e fui in grado di tenerlo fuori dalla mia testa in modo che non sentisse il disagio e il dolore che provavo in quel momento.
Dopo che se ne fu andato, potei abbandonare ogni finzione e rinchiudermi nella sua – nella nostra – stanza. Mi avvolsi
















