"Tu... cosa?" chiesi.
"Ti prego," Chance si appoggiò alla mia auto, apparentemente incapace di reggersi in piedi più a lungo. "Ho fatto un enorme errore. Voglio che tu torni con me."
"Quanto hai bevuto?" gli domandai.
"Così tanto," biascicò. Alzò nove dita, si guardò le mani, poi alzò il decimo dito.
Sospirai. "Ti chiamo un taxi."
"Non mi vuoi indietro anche tu?"
"Dio me ne guardi," dissi, tirando
















