Signora Sinai si aggirava nella sua gabbia dorata, un turbine di furia a stento contenuto entro i sontuosi confini delle sue stanze. Due giorni di forzata solitudine sembravano un'eternità, ogni istante un nuovo tormento nella discesa della sua anima verso la follia. A questo ritmo, stava davvero per impazzire!
La reclusione domestica era un inferno vivente, una crudele parodia delle sue libertà
















