Era solo ottobre, ma l'aria a Kleymond era già pungente e fredda. Di primo mattino, Maeve Reese era ancora rannicchiata nel letto, immersa in un sonno profondo. Almeno fino a quando sua madre, Valda, non fece irruzione nella stanza, con la sua voce che squarciava la quiete. "Maeve, alzati! Smettila di oziare. Devi prepararti, oggi è il giorno. Tu e Jeff andrete a prendere la licenza di matrimonio. Non farlo aspettare!" La esortò Valda. Le parole "licenza di matrimonio" colpirono Maeve come un secchio di acqua gelida. Si tirò su a sedere di scatto, esitando un istante prima di abbassare lo sguardo. "Mamma, io non lo voglio sposare," mormorò. "Che diavolo hai appena detto?" La voce di Valda si alzò di tono, incredula. "Sei impazzita? Jeff viene da una famiglia ricca! Sposarlo significa che sarai sistemata per tutta la vita. Sai quante ragazze ucciderebbero per questa opportunità, e tu dici che non la vuoi?" "Lui si sta frequentando con un'altra. Non lo sposerò, assolutamente," disse Maeve con fermezza. Proprio il giorno prima, aveva portato a Jeff delle medicine per il dopo-sbornia, solo per imbattersi nell'amara verità. Attraverso una fessura della porta, lo aveva visto avvinghiato nel letto con un'altra donna. Quella scena aveva mandato in frantumi l'immagine che si era fatta di lui, lasciandola sbalordita da quanto poco conoscesse veramente l'uomo che stava quasi per sposare. Maeve aveva incontrato Jeff Graves per la prima volta all'ospedale, durante uno dei periodi più bui della sua vita: suo padre era gravemente malato e la famiglia non poteva permettersi l'intervento chirurgico di cui aveva disperatamente bisogno. Fu allora che il padre di Jeff, Wallace Graves, arrivò come un salvatore, pagando l'operazione e offrendo persino al padre di Maeve un lavoro presso l'azienda della famiglia Graves. Per gratitudine verso l'aiuto della famiglia Graves – e cedendo alle pressioni di entrambe le famiglie – Maeve alla fine aveva ceduto alle avances di Jeff. All'inizio, Jeff sembrava il ragazzo dei sogni: dolce, premuroso, sempre presente per lei. Ma nel momento in cui si era rifiutata di portare la loro relazione a un livello fisico, il suo atteggiamento era cambiato radicalmente. Jeff era diventato freddo, distante e decisamente cattivo. La chiamava spesso nel cuore della notte, esigendo che gli portasse medicine o alcolici, senza la minima considerazione per i suoi sentimenti o bisogni. Nell'ultimo anno, Maeve si era sentita completamente esausta: fisicamente, mentalmente ed emotivamente. Invece di un partner, si sentiva più come la domestica personale di Jeff, eseguendo i suoi ordini senza un solo ringraziamento. La notte precedente, Maeve aveva pianto silenziosamente sotto le coperte, sperando che quando si sarebbe aperta con Valda quel giorno, sua madre avrebbe capito e le avrebbe offerto un po' di conforto. Ma invece, la reazione di Valda era stata fredda e brutale. "I Graves ci hanno fatto un generoso regalo di fidanzamento e ne abbiamo già speso la maggior parte. Se ti tiri indietro ora, come faremo a trovare le decine di migliaia di euro che ci servono per la retta di tuo fratello? "Hai mai pensato a cosa significa questo per tuo padre e me? Cosa, vuoi che ci dissanguamo per pagare tutto questo?" Sbottò Valda. Maeve la fissò scioccata, pensando: 'Sono io quella che è stata tradita, e a lei importa solo dei maledetti soldi? Non mi avevano nemmeno detto del regalo di fidanzamento della famiglia Graves!' "Mamma!" La frustrazione di Maeve traboccò, più acuta che mai. "Mi ha tradita! Come puoi seriamente aspettarti che io vada avanti con questa farsa?" "Smettila di trovare scuse," rispose Valda, sprezzante. "Tutti gli uomini sbagliano. Finché si rimette in riga dopo il matrimonio, qual è il problema? Ora sbrigati e smettila di far aspettare Jeff!" A Valda non importava affatto delle sofferenze di Maeve, era troppo occupata a tenersi stretti i soldi che aveva in mano. Strappò Maeve dal letto, la sbrigò con una rapida lavata e cambio di vestiti, e praticamente la spinse fuori dalla porta verso il municipio. In piedi fuori dal municipio, circondata da coppie piene di eccitazione e attesa, Maeve fu sopraffatta da un opprimente senso di disperazione. Avrebbe dovuto saperlo: a nessuno nella sua famiglia importava dei suoi sentimenti. Tutta la sua vita era stata controllata dai suoi genitori: le scuole che frequentava, gli amici che aveva, persino la carriera che aveva scelto. Era stata la loro brava figlia per ventitré anni, ma oggi non avrebbe permesso loro di controllarla più, specialmente quando significava sposare un uomo che la trattava come spazzatura. In quel momento, le venne un'idea audace: trovare qualcun altro da sposare e mandare a monte i piani della sua famiglia una volta per tutte, prima ancora che Jeff si presentasse. 'Ma dove diavolo troverò qualcuno da sposare con così poco preavviso?' Si chiese. Proprio allora, una voce profonda e gelida squarciò l'aria dietro Maeve. "Quindi, mi stai dicendo che ci hai messo tutto questo tempo per capire che la mia fidanzata è scappata con una guardia del corpo?" Sentendo che l'uomo si trovava in una situazione simile, Maeve non poté fare a meno di voltarsi per vedere chi stesse parlando: era un uomo alto, vestito in modo impeccabile, in piedi sotto un albero vicino, con il corpo inclinato in modo che lei potesse vedere un lato di lui mentre parlava al telefono. Era incredibilmente bello, con il suo abito scuro tagliato alla perfezione, che irradiava un'aria di imponente eleganza. Anche da diversi metri di distanza, Maeve poteva percepire l'intensa autorità che emanava. Le sue labbra si contrassero in un sorriso sardonico mentre ascoltava la voce dall'altra parte. "Non preoccuparti nemmeno di cercarla," rispose freddamente. "Heh, non ci sono davvero altre donne in giro? Devo davvero accontentarmi di una che è già scappata con un altro uomo?" "Ma signor McDaniel, il signor Gilbert McDaniel insiste affinché lei trovi un'altra donna adatta o prenda qualcuno dalla strada. È stato chiaro: lei si sposerà oggi a tutti i costi. Altrimenti…" La voce dall'altra parte esitò. "Non continuerebbe a vivere…" Un barlume di speranza brillò negli occhi di Maeve mentre si avvicinava silenziosamente a lui. Byron McDaniel si massaggiò le tempie per la frustrazione. Suo nonno sapeva davvero come farlo impazzire. Proprio mentre Byron stava per rispondere bruscamente, sentì improvvisamente un leggero tocco sulla manica. Si voltò e vide una donna in piedi lì, con la voce appena udibile. "Mi scusi, signore," disse Maeve con esitazione. "Ho sentito che la sua partner è scappata. Mi chiedevo se le andrebbe di sposare me, invece?"