Ora sono Ari Clark, una cugina di famiglia da parte di zia Cora. Ma le cose si fanno subito serie quando Rafe e Jesse si mettono gli zaini in spalla e iniziamo a camminare verso l'Alpha Academy, un castello robusto costruito in cima alle scogliere che si ergono di fronte a noi. Deglutisco mentre fisso il castello, un piccolo brivido mi percorre. "Qui fa freddo", mormoro, anche se siamo quasi alla fine dell'estate. "Ti riscalderai", mi assicura Jesse con un occhiolino. "Inoltre, vedi quella collina?" dice, e guardo dove indica. "A quanto pare ci sono delle sorgenti termali lì. Se hai troppo freddo, ti ci immergeremo." Mi muovo per dare una gomitata a Jesse nello stomaco per questo suggerimento, ma lui mi schiva abilmente, ridendo. L'ansia si attorciglia nel mio stomaco mentre continuiamo a camminare, però. Posso davvero farlo? "Smettila di stressarti", mormora Jesse, avvicinandosi e urtandomi con la spalla, facendomi spostare un po' di lato. Lo guardo male, desiderando di essere più alta. "Stai cercando di risolvere problemi che non hai nemmeno incontrato ancora. Rilassati." "Il classico consiglio di Jesse", mormora Rafe, lanciandogli un'occhiata mentre iniziamo a salire la collina, "che non ha molto senso in questo momento perché in realtà abbiamo problemi molto reali da risolvere. Come il fatto che Ari Clark non ha documenti? Ed è anche in possesso di – sai, parti da ragazza? Ed è minuscola, e sta per farsi picchiare da un branco di lupi giganteschi?" "Ehi!" protesto, dando a Rafe una spinta che... beh, dimostra il suo punto più che il mio, perché lui non si muove affatto. "Posso tenere testa in una lotta contro entrambi! Non dubitare di me adesso!" "Sei seria, Ariel?" chiede, fermandosi, con le spalle che si afflosciano. "Pensa seriamente a questo – a tutto quello che stai suggerendo qui. Stai solo cercando di scappare dal tuo fidanzato idiota? O vuoi davvero allenarti all'Alpha Academy?" Il mio viso si rabbuia un po' quando mi rendo conto che la sua domanda è giusta – che finora, ho praticamente agito sull'onda dell'adrenalina. Mi prendo un secondo per pensarci, inclinando la testa all'indietro e guardando il castello sulla scogliera. E mentre ci penso... la mia mente lampeggia a tutte le cose che volevo fare ma che mi sono state sconsigliate perché sono una Principessa e una ragazza – lezioni di hockey, e addestramento alle armi, e lunghe chiacchierate con papà e zio Roger sulla strategia di guerra. Erano tutte cose da maschi, ma significano mille ricordi di porte chiuse in faccia, un costante promemoria che dovevo imparare una serie di abilità completamente diversa. Perché sono una ragazza. Perché sono... una Principessa. Ma non posso essere una Principessa in questo momento. Devo nascondermi almeno fino a quando tutto questo non si calma ed Edward e la sua famiglia non lasciano la nostra nazione con un trattato intatto. Ci vorrà del tempo serio. E improvvisamente, senza il peso del mio titolo di Principessa per la prima volta da quando avevo otto anni... mi rendo conto di quanto mi senta completamente libera. Posso fare... quello che voglio. E so, istintivamente, nel profondo del mio cuore, precisamente cosa voglio. La mia lupa solleva il suo muso color oro rosa verso il cielo, dandomi un piccolo ululato di coraggio. Dillo loro, mi esorta. Così, riporto lo sguardo su mio fratello e mio cugino. "Voglio farlo", dico con tranquilla determinazione. "Se fosse mai stata un'opzione per me, questo è quello che avrei scelto per me stessa. E ora che lo è?" Annuisco con decisione. "Lo voglio, Rafe. Voglio essere qui." Mi guardo intorno nella stanza mentre finisco di arrotolare i polsi e le caviglie della mia uniforme, i miei capelli nascosti discretamente sotto il mio berretto. E non posso fare a meno di fissare a bocca aperta tutti i ragazzi che vagano per la caserma. Voglio dire, non è che non sia mai stata in mezzo a ragazzi prima – ma la vista di ragazzo dopo ragazzo che entra dalla porta? Voglio dire... è piuttosto fantastico. Voglio dire, ho flirtato un po' – ed Edward, mi ha baciato un paio di volte prima del matrimonio, per lo più cose caste per la stampa, ma in generale... Beh, sono una Principessa. Ha un certo senso che io abbia vissuto una vita piuttosto protetta, giusto? Qualsiasi ragazzo che volesse uscire con me doveva superare il mio gigantesco papà iperprotettivo, il Re, e non molti erano molto disposti a farlo. Arrossisco ora mentre mi guardo intorno a tutti questi ragazzi di fronte a me. Perché sono tutti così in forma, come se si fossero allenati per settimane prima di candidarsi all'Alpha Academy in modo da poter partire subito alla grande. E devo ammettere... è una specie di buffet. Alcuni ragazzi in particolare catturano il mio sguardo. C'è un biondo alto che si è sistemato nel letto quasi in diagonale rispetto a noi, con una mascella così precisamente modellata che sembra sia stata tagliata con un diamante. E nessuno può perdersi Luca Grant al centro della stanza – dio, sta davvero firmando autografi. Ma è bello come lo è in TV – forse anche più sexy. E poi c'è una specie di ragazzo timido e magro con i capelli scuri che gli cadono negli occhi che sembra lunatico e osserva tutti. Voglio dire, non ho mai pensato che fosse il mio tipo prima, ma ora? Devo ammettere, mi ritrovo ad essere attratta dal suo sguardo. Rafe getta le sue provviste sul letto accanto a quello di Jesse e poi mi schiaffeggia il braccio mentre indica la cuccetta sopra la sua. "Su", ordina, interrompendo la mia fantasticheria. "Cosa?" chiedo, confusa. "Sei qui sopra", dice, picchiettando la cuccetta superiore e dandomi un grande sorriso finto che mi fa sapere che non è una richiesta. "Dove posso guardarti. Tutto il tempo. E schiaffeggiarti quando fissi troppo apertamente tutti i ragazzi che ora sono i tuoi compagni, non i tuoi oggetti del desiderio."