Luca lascia uscire una risata cupa e infila le mani nelle tasche. "Davvero?" dice, la voce un po' esausta. "Sei qui?"
Faccio una smorfia, indietreggiando di un passo dietro l'albero. "È... sbagliato? Posso... andare."
"No," dice, inclinando la testa e invitandomi ad avvicinarmi. "Immagino... voglio dire, non sono sorpreso. Chi diavolo dovrei sognare altrimenti."
Mi mordo leggermente il labbro,
















