"Ehi, piano, Roman!" gridò Dante. "È solo il suo nome d'arte..."
"Stai zitto, femminuccia!" ringhiai, spingendolo via con forza.
Mi feci avanti verso di lei, il mio angelo, che sembrava una prigioniera in quel covo di feccia, e fissai quei bellissimi occhi che mi avevano trafitto la notte scorsa sui gradini del museo.
Il suo abbigliamento era volgare, qualcosa di sexy pensato per attrarre la natur
















