Finalmente, smise di negarlo. Indietreggiando di un passo, poi due, si premette una mano sulla bocca per soffocare l'urlo che le squarciò la gola mentre le gambe cedevano e crollava a terra.
La presi prima che colpisse il balcone, stringendola tra le braccia e portandola su una delle sedie. Sedendola sulle mie ginocchia, la strinsi forte, ma nemmeno io potei contenere l'esplosione di dolore che le
















