Lui mi scrutò il viso, poi un angolo della sua bocca si sollevò in un sorriso sardonico e consapevole. Ritirai la mano dalla sua e la riportai in grembo, voltandomi di nuovo verso il finestrino.
Viaggiammo in silenzio per il resto del tragitto, interrotto solo dalle dolci note di un pianoforte che uscivano dagli altoparlanti dell'auto, a spezzare la tensione tra noi.
Quello che sembrò un'eternità,
















