SOFIA
La testa mi pulsava. Non era tanto una sbornia quanto l'essere stata svegliata da un sonno profondo con quel rumore assordante, ma provai un certo sollievo guardando l'uomo in piedi di fronte a me.
"Sono a casa," dice, con un'espressione un po' strana, tutta la sua rabbia iniziale svanita.
"Okay," rispondo dolcemente, e poi sbadiglio di nuovo.
"Puzzi di alcol," commenta.
Sbatto le palpebre.
















