Torno con la mente a quando ero bambina. Avevo un vicino di casa. Era grosso e spaventoso, coperto di tatuaggi, e andava in giro su una moto rumorosissima. Ne ero terrorizzata, al punto che attraversavo la strada pur di evitarlo. E lui lo sapeva. Poi, un giorno, quando avevo circa tredici anni, rimasi chiusa fuori casa sotto la pioggia. Stavo congelando e l'asma iniziò a tormentarmi. Lui mi portò dentro, mi preparò una tazza di tè e mi piazzò davanti alla stufa finché mio fratello non tornò a casa con le chiavi per farci entrare. Mio padre, invece... Lui era bello e affascinante, il tipo di persona che incontri e da cui ti senti subito attratto. Fu anche quello che mi chiuse fuori casa sotto la pioggia. «Non credo davvero che il fatto che tu sia un demone cambi le cose», annuncio. Torin inarca un sopracciglio. È forse l'espressione più emotiva che gli abbia visto fare finora. «In che senso?» chiede. «Beh... guardala in questo modo. Quel tizio che mi inseguiva per strada, era più grosso di me, e più forte. Non avevo alcuna possibilità di respingerlo. Ma se fosse stato umano? Beh, sarebbe stato comunque più grosso e più forte di me. Probabilmente non sarei riuscita a respingerlo lo stesso. Quindi che differenza fa? Certo, un mostro come lui potrebbe uccidermi, ma potrebbe farlo anche un umano. Potrebbe farlo anche un'anatra particolarmente motivata. Immagino che ora sarà solo un po' più difficile essere sicuri di quanto siano pericolose le persone, soprattutto se possono camuffarsi nel modo che hai detto tu. È come le persone agiscono a renderle pericolose, non ciò che capita loro di essere», concludo. Tutti e tre mi stanno fissando ora. Torin sbatte di nuovo le palpebre e Kyle mi osserva con la fronte aggrottata. Hanno paura di Torin? Perché? E se ne hanno così tanta paura, perché sono qui? È Torin a rompere quell'imbarazzante silenzio. «Per rispondere alla tua domanda precedente, posso fare entrambe le cose. Posso avvolgermi nella magia per nascondermi nelle ombre, ma come puoi vedere, ho anche una seconda forma», spiega, indicando se stesso. «Ah, forte», è tutto ciò che rispondo. In un certo senso vorrei vedere di nuovo il suo aspetto in forma demoniaca. La prima volta ero piuttosto intontita e mi infastidisce che l'immagine mentale che ne ho sia un po' sfocata. Ma non credo di poter chiedere di vederla. In parte perché mi sembra scortese, e in parte perché Laura e Kyle sembrano già abbastanza sconvolti così. Non c'è bisogno di turbarli ulteriormente. Rimarrò bloccata qui almeno per stanotte, probabilmente molto più a lungo. Non c'è bisogno di correre. Rimaniamo seduti in un silenzio imbarazzante per un momento. Per me non funziona affatto. Sto bene adesso solo perché non mi sono fermata a pensare. Sono abbastanza sicura che mi aspetti un crollo nervoso più tardi, ma in questo momento voglio solo tenermi occupata, o almeno distratta. «Quindi... e adesso?» chiedo con forzata allegria. Sono tutti silenziosi, così è Laura a prendere in mano la situazione. Chiaramente è l'estroversa del gruppo. «Beh, visto che ora sei bloccata qui, non c'è nulla di male nel darti una sorta di corso accelerato sul soprannaturale. Giusto?» Lancia un'occhiata a Torin, che fa un singolo cenno col capo. Ricevuto il permesso, prosegue con la sua spiegazione. «Per cominciare, avrai probabilmente intuito che sono una strega. Incanalo e uso la magia attraverso incantesimi e pozioni. Serve un po' di pratica, ma per lo più la magia delle streghe si basa sull'intenzione e sull'emozione. Il potere di una strega è limitato da quanta magia è in grado di incanalare», conclude. «Laura qui è troppo modesta per ammetterlo, ma è una strega molto potente», si vanta Kyle per conto di lei. Laura arrossisce di nuovo e abbassa la testa. «Non *così* potente, non rispetto ad altri. Ma me la cavo», mormora, apparentemente incapace di guardare negli occhi l'uomo più basso. Ora, *questo* è interessante. Mi chiedo se ci sia qualcosa tra i due. C'è una bella distanza fisica tra loro, ma per essere un tipo così burbero, lui è svelto a farle complimenti. «E tu, allora? Anche tu possiedi la magia?» chiedo al cuoco scorbutico. Lui scuote la testa con veemenza. «No. Sono un nano. Noi non ci immischiamo con tutte quelle sciocchezze magiche», brontola. Inarco un sopracciglio mentre osservo il suo viso perfettamente rasato. Certo, è basso, e la sua altezza ha senso, ma ho sempre pensato che i nani dovessero avere la barba, nelle storie ce l'hanno sempre. E dovrebbero essere così... rotondi? «Un nano, davvero? Perché non hai la barba?» chiedo senza mezzi termini, con un sorriso bonario. Kyle alza gli occhi al cielo. «Solo gli idioti vecchio stampo sono fissati con la barba. Io sono un nano moderno, non perdo tempo con quelle assurdità. Sono passate di moda da decenni. Inoltre, le barbe sono d'intralcio quando cucino», borbotta, e non riesco a trattenere una risatina. DICE di non amare le barbe, ma per sapere quanto siano scomode deve averne avuta una a un certo punto, giusto? Un'occhiata a Laura mi rivela che anche lei sta nascondendo un sorriso. Lo SAPEVO. «Ehi, se i nani non usano la magia, cosa vi rende soprannaturali? Non vi rende semplicemente... non so... bassi?» chiedo. Kyle sbuffa e boccheggia, guardandomi con orrore. «BASSI? Sappi che sono piuttosto alto per essere un nano. E sappi anche che i nani hanno le migliori abilità soprannaturali di tutti. NOI non ci immischiamo con la magia e lei non si immischia con noi. Per niente. Gli incantesimi ci scivolano semplicemente addosso», si vanta. «Rimbalzano sulla loro pelle dura, direi piuttosto», brontola Laura, e io reprimo l'impulso di ridacchiare. Quei due sono davvero carini. Sembra che Kyle abbia un debole per Laura. Non sono sicura se lei ricambi o meno, però. Almeno, se sono bloccata qui, posso godermi questo spettacolo gratuito. Tuttavia, dovrei cercare di capire meglio perché sono finita qui, tanto per cominciare. Non sono qui per divertirmi. «E quel tizio che mi ha inseguito? Cos'era?» chiedo. Laura scuote la testa. «Non l'ho visto. Torin l'ha scacciato prima che riuscissi a uscire», risponde. «Oh. Torin, tu l'hai visto bene?» Non l'avevo notato fino ad ora, ma si è lentamente allontanato dalla conversazione e si è ritirato vicino alla porta. Non credo sia particolarmente timido o altro, mi parla abbastanza tranquillamente; sembra più che stia cercando di essere premuroso. Gli altri due chiaramente non sono a loro agio con lui, quindi non impone la sua presenza né si inserisce nella conversazione. Beh, io voglio parlargli, quindi lo trascinerò nella conversazione io stessa. «L'ho visto. Non sono certo di cosa fosse. Sospetto una sorta di uomo-lupo. Non sembrava capace di mutare in un lupo completo come farebbe un mutaforma, ma stasera c'è la luna piena, quindi è possibile che sia uno di quei tipi maledetti costretti a trasformarsi in qualche modo. È improbabile che qualcuno venga maledetto in quel modo senza aver prima commesso qualche grave offesa, solitamente contro una strega. Le maledizioni sono generalmente alimentate da emozioni di vendetta, rabbia e dolore. Sono intese per dare alle persone ciò che meritano, o per renderle ancor più simili a ciò che già sono», dice con fermezza. «Quindi se quel tizio è stato maledetto per essere un mostro, è perché qualcuno lo considerava già tale? Questo ha terribilmente senso», concludo con un sospiro. Non promette nulla di buono nemmeno per me. I miei pensieri vengono interrotti da un tonfo proveniente dal corridoio, da dove riesco a sentire la musica e le voci. In effetti, il volume si è alzato molto mentre eravamo seduti qui. Kyle lancia un'occhiata verso il rumore con espressione inorridita. «Dovremmo essere al lavoro!» sbotta.