Julian sporge il corpo sul mio, appoggiando la mano alla parete accanto alla mia testa. Sollevo lo sguardo, scrutando intensamente il suo volto.
«Che cosa stai facendo?» insisto, chiedendo lentamente.
Ma non risponde, si limita a premere il ginocchio tra le mie cosce, costringendole a farsi spazio per accoglierlo. Il mio battito accelera, diventando così rapido da sembrarmi sul punto di squarciarm
















