Quando Julian mi accompagna nel suo ufficio e chiude la porta alle mie spalle, sento già il cuore battermi all'impazzata nel petto. Aspetto che tiri le tende, ma invece si dirige semplicemente verso la scrivania e si siede.
E mi guarda così intensamente che l'aria mi viene sottratta dai polmoni.
«Perché non ti siedi?» chiede con un tono serio che mi fa venire le farfalle allo stomaco.
Deglutisco a
















