Do credito al mio nome da spogliarellista e resto immobile, come una cerbiatta abbagliata dai fari, mentre fisso il Don della famiglia Romano. Lentamente, il volto del Don si distende in un sorriso perfido, e capisco che la mia paura gli piace – forse gli piacciono le donne così, con le ginocchia che tremano e senza fiato.
Qualcosa in quella consapevolezza – non so cosa, ma mi spinge a sollevare i
















