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Amico di penna

Amico di penna

Autore: Joooooe

Sei
Autore: Joooooe
6 ott 2025
“So fare i conti elementari, grazie. Diecimila.” “Pensavo stessimo negoziando.” “Lo stiamo facendo.” “Allora non puoi continuare a ripetere la stessa cifra.” “Chi lo dice?” “Lo dico io!” “Fortunatamente per me, non sei tu ad avere il coltello dalla parte del manico qui.” Lo fisso indignata, con la bocca spalancata. Poi accade una cosa strana: sorride. “Volevo solo vedere cosa avresti fatto se l’avessi detto.” Vorrei investirlo con la mia macchina. Dico con fermezza: “Quattromilacinquecento.” “Novemilanovecentonovantanove.” “Non starai scherzando, vero?” “Abbiamo già stabilito che non ho il senso dell’umorismo.” “Se hai intenzione di abbassare il prezzo di un dollaro ogni volta che facciamo avanti e indietro, saremo qui fino all’anno prossimo.” Il suo sguardo è impassibile e la sua voce è calma. “Hai altro da fare, Kayla?” Mi sta prendendo in giro? Cosa sta succedendo esattamente? Un altro tuono fa tremare le finestre della cucina. La pioggia inizia a cadere più forte, tamburellando contro il tetto. Le gocce che cadono nei secchi sul pavimento aumentano di velocità, piccoli plop plop plop che sembrano prendermi in giro. Come fa questo signor Simpatia qui. “Non posso permettermi diecimila dollari per riparare il tetto. Né novemilanovecentonovantanove. Quindi, grazie per il tuo tempo.” Lascio il preventivo sul tavolo, mi alzo e lo guardo dall’alto in basso. “Apprezzo che tu sia venuto.” Mi guarda. I suoi occhi scuri sono calcolatori. “E se aggiungessi anche l’impianto elettrico?” “È generoso, ma non farà apparire magicamente soldi nel mio conto in banca. Piacere di conoscerti. Ti accompagno alla porta.” Mi allontano, aspettandomi che si alzi e mi segua. Quando non lo fa, mi fermo e mi volto. È ancora seduto lì al mio tavolo della cucina. Non mi sta nemmeno guardando, sta solo osservando l’acqua che gocciola nei secchi sul pavimento. “Signor Leighrite.” Senza girare la testa, dice: “Sono Aidan. E se puoi permetterti cinquemila euro, conosco un tizio che può aiutarti.” Ci penso su. “È abilitato?” Fa un piccolo movimento con la testa, uno scuotimento che sembra indicare la sua sorpresa per la mia stupidità. "Per la Madonna!" Dico con irritazione: “Non permetterò a nessuno di lavorare sulla mia proprietà che non sia abilitato e assicurato. Sono sicura di non dover elencare tutti i motivi per cui.” Le sue spalle si alzano e si abbassano mentre inspira ed espira. Si passa una mano tra i suoi folti capelli scuri. Poi scuote di nuovo la testa e si alza. Cammina fino a dove sono in piedi e mi guarda dall’alto in basso. “Sono io. Sono io quel tizio. Tornerò domattina di prima mattina. Contanti o assegno, non accetto carte di credito.” Poi mi sfiora e se ne va senza chiedere se abbiamo concluso un accordo. Sa già che abbiamo concluso un accordo perché sono disperata. Quel figlio di buona donna mi ha appena dato scacco matto. 7

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