Mi svegliai con la faccia premuta contro qualcosa di caldo e solido.
Mi ci volle un secondo per capire che era pelle.
Pelle maschile. Abbronzata, liscia, leggermente salata. Che si alzava e si abbassava in un ritmo costante, ipnotico.
Le mie dita si stavano conficcando negli addominali di qualcuno.
E non addominali morbidi.
La stanza era in penombra—quella penombra grigia del mattino—ma non tanto
















