Il tragitto verso l'Hamilton Hotel sembrò interminabile, come se avessimo percorso il doppio della distanza. L'aria nell'abitacolo angusto della sportiva di Dante era densa, carica di una tensione inspiegabile che cresceva a ogni istante. Entrambi tentavamo di mantenere una conversazione leggera e spensierata, ma io preferivo restare in disparte, nel mio piccolo mondo, temendo che una minima conce
















