Forse era la vicinanza inebriante di Dante, o il modo in cui i suoi occhi mi trapassavano come se leggessero ogni mio pensiero, ogni mio recondito desiderio. O forse era la sua colonia, una scossa elettrica che risvegliava nervi assopiti, riaccendendo la brace di un'antica attrazione. Forse era l'astinenza di settimane, la sua presenza così vicina, tangibile, a incendiare l'aria.
Poteva essere l'i
















