Era solo un pranzo. Un'insalata greca con olive marinate, feta e olio d'oliva. Un contorno abbondante, certo, ma il cibo era l'ultimo dei miei pensieri in quel momento.
Qualcosa in me si era rotto, e non sapevo come ripararmi. Da quello stupido sogno proibito, così vivido, che mi aveva assalito il pomeriggio stesso del nostro arrivo, non riuscivo più a ragionare, soprattutto in presenza di Dante.
















