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Padre

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Autore: Winston. W

Capitolo 11: È ancora vivo
Autore: Winston. W
30 mag 2025
Ashton Non riesco a muovere i piedi, il cuore sembra fermarsi, il respiro mozzato in gola. Com'è possibile? Il mio gemello... vivo? Sarà un'allucinazione? Un miraggio? Eppure... il cuore ha perso un battito, un tonfo sordo al petto. Nick, il mio Nick, in carne e ossa davanti a me? Se è vivo lui, allora chi abbiamo vegliato per una settimana intera? Credevo fosse morto, sparito per sempre. "Ash?" Zie mi scruta, poi volge lo sguardo al palco, al mio gemello. Lo stupore si dipinge sul suo volto. Un lampo, un ricordo vivido: i miei genitori, il giorno in cui mi annunciarono la morte di Nick, la sua scomparsa nell'incidente di due anni fa. Bugie, solo bugie per tutto questo tempo. Ma perché? Perché mentirmi? Un nodo alla gola. Lo guardo di nuovo, Nick. Gli occhi scavati, tristi, persi nel vuoto. Uno sguardo spento, rivolto alla folla. Il cuore mi si stringe in una morsa. Mio fratello, vittima di un traffico ignobile. Venduto. Come si può vendere un essere umano? Non lo permetterò. Non lascerò che qualche porco se lo compri. Stringo la mano di Zie, lo supplico con lo sguardo. Sono impotente, lo so, ma posso chiedere il suo aiuto. "Ti prego... p-prendilo" sussurro, la voce rotta. La maschera non riesce più a celare le lacrime che mi rigano il viso. "Ok, l'ultima offerta è di cinque milioni. Cinque milioni, una... cinque milioni, due..." scandisce il banditore. Un silenzio denso, carico di attesa. Tutti trattengono il fiato, aspettando un'offerta più alta. Il mio respiro si spezza quando una paletta si alza. "Dieci milioni!" L'urlo squarcia l'aria. Mi volto verso Zie, ma alza le spalle, impotente. "Ti prego, Zie. Salvalo, e farò qualsiasi cosa tu voglia" lo imploro, vendendomi per la seconda volta. Non so se gli importi qualcosa di me, ma spero che la pietà lo spinga ad aiutarmi. "Mi dispiace, Ash. Non posso investire una cifra simile" risponde, la voce flebile ma chiara, come una pugnalata al cuore. "Ti prego..." continuo a supplicare, ma Zie non sembra sentirmi. Mi stringe tra le braccia. Ma non voglio il suo conforto, voglio che salvi mio fratello. Forse pretendo troppo, lo so, ma sono disperato. "Dieci milioni, una... dieci milioni, due... dieci milioni, tr-" Un'altra voce interrompe l'asta. "Venti milioni!" Affondo il viso nella spalla di Zie, annientato. Non posso fare nulla, l'offerta è inarrivabile. Non potrò mai più guardare mio fratello negli occhi, sapendo di averlo abbandonato. "Venti milioni, una... venti milioni, due... venti milioni, tre... e..." "AGGIUDICATO!" Il grido del banditore risuona nell'aria, mentre le luci si spengono, inghiottendomi in un'oscurità sinistra. Quando la luce torna, Nick è sparito. Il palco è vuoto. Un singhiozzo mi scuote il petto, un pianto dirotto che fortunatamente si confonde con la musica assordante e il brusio della folla. Il dolore è insopportabile, mi soffoca. Mi aggrappo alle spalle larghe di Zie, lasciandomi cullare dal suo abbraccio, mentre le lacrime continuano a scorrere. Zie Ashton si è addormentato, sfinito dal pianto. Non so se ho fatto la scelta giusta a portarlo a quel maledetto spettacolo. Sono rimasto sconvolto quando il banditore ha presentato l'oggetto della serata: una copia esatta di Ashton. Per un attimo ho pensato che fosse lui, poi ho realizzato che doveva trattarsi del suo gemello. Non sapevo nemmeno che Ash avesse un gemello. Si somigliano in modo impressionante, l'unica differenza è la corporatura più esile di Nick, rispetto al fisico androgino di Ashton. Mi si stringe il cuore a vederlo in queste condizioni, troppo giovane per sopportare un peso simile. Avrei voluto aiutarlo, giuro, il suo sguardo implorante mi ha trafitto l'anima. Ma non potevo, non potevo rischiare di mandare in rovina la mia azienda per una cifra del genere. Dopo essere saliti in macchina, ho adagiato la testa di Ashton sulle mie gambe. Sembrava così esausto da non accorgersi nemmeno del movimento. Durante il tragitto, mentre osservavo il suo volto sofferente, il cellulare ha vibrato. L'ho estratto dalla tasca dello smoking e ho visto il numero di Rex. Ho risposto immediatamente. "Ehi" ho detto. "Come sta Ash? Tutto bene?" ha chiesto, preoccupato. "Non lo so, Rex. Si è addormentato piangendo, con la testa sulla mia spalla. Ma credo che sarebbe felice di sapere che suo fratello è con te. Spero che riusciamo a organizzare un incontro" ho risposto, con un filo di speranza nella voce. "Certo, fratello. Anche Nick sta dormendo qui" ha confermato Rex. Un sospiro di sollievo mi è sfuggito dalle labbra. "Grazie di aver salvato Nick, amico. Vorrei tanto aiutare Ashton, ma non posso permettermi di perdere la mia azienda" ho detto, accarezzando con delicatezza le guance rosee di Ashton. "Capisco, fratello. Non preoccuparti. Se hai bisogno di aiuto con la tua attività, sai che puoi contare su di me" ha risposto. Un sorriso si è disegnato sul mio volto. Sono grato per tutto quello che ha fatto per me. "Grazie, amico. Non so cosa farei senza di te" ho detto, con sincerità. Dopo qualche minuto di conversazione, ci siamo salutati con la promessa di organizzare al più presto un incontro tra i gemelli.

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