Kent non aspetta che io salga i gradini che portano alla casa. Invece, entra prima di me, lasciandomi il compito di seguirlo docilmente.
Sento lo stomaco rivoltarsi per la seconda volta oggi, anche se questa volta per ragioni totalmente diverse. Mi sentirei meglio, francamente – lo capirei di più – se Kent stesse sclerando contro di me. Urlandomi addosso, perdendo la pazienza, impartendomi ordini
















