"Voglio venire urlando," sussurro. "Ti prego."
Non so se abbia colto il doppio senso, ma Wake ha sicuramente afferrato il mio intento. Emette un ringhio gutturale, e poi le sue labbra sono di nuovo sulle mie.
Questa volta, usa anche la lingua. Sembra una frusta di velluto nella mia bocca, che scivola sulla mia, poi si aggroviglia e sfrega con un'urgenza che mi toglie il respiro.
Sono vagamente con
















