Ronald andava avanti e indietro nel suo ufficio, il silenzio interrotto solo dal suono dei suoi passi sul pavimento di marmo lucido. Il post del blog era ancora aperto sullo schermo del suo computer, ogni riga una ferita fresca, un nuovo insulto, ogni parola un’eco della sua rabbia crescente. Non si trattava solo di un articolo scandalistico e diffamatorio, ma di un attacco personale, diretto alla
















