VIOLETTA
Il suono era implacabile. Mi rannicchiai nel piccolo armadio, la strettezza mi soffocava a ogni secondo che passava.
Tonfo! Tonfo! Tonfo!
Udii una serie di suoni aspri e sordi: pugni che colpivano carne. I gemiti di dolore di mio padre e i grugniti dell'uomo mi trapassarono attraverso l'armadio.
Mi costrinsi a chiudere forte gli occhi, premendo le mani contro le orecchie nel tentativo di
















