Mi lascio ricadere sui cuscini, con le lacrime che mi scivolano sulle guance. So che non è colpa mia – ero solo una bambina – ma mi sento uno schifo. Devo avergli spezzato il cuore in un milione di pezzi.
La mia porta scricchiola di nuovo e vedo la testa scura di Daniel fare capolino. «Fay?» chiede, esitante. «Sei già a casa? Posso entrare?»
«Certo,» dico, asciugandomi gli occhi.
«Stai bene?» chie
















